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EVASORE UGUALE PECCATORE, IL MONITO DI MONSIGNOR FORTE

a cura della redazione
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Una condanna più ferma e decisa contro l'evasione fiscale, un vero e proprio ''peccato''. La chiede l'arcivescovo della diocesi di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte. ''In questo settore anche la Chiesa, come guida morale dei credenti, maggioranza in questo Paese, deve far sentire più forte la propria voce: non pagare le tasse è un peccato grave, è rubare'', ha detto l'arcivescovo parlando, fra gli applausi, all'Università ''G. D'Annunzio'' di Chieti ad un convegno al quale ha preso parte il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. ''Non mi è mai capitato che qualcuno si sia confessato per non aver pagato le tasse'', ha notato monsignor Forte, sottolineando di avere una grande esperienza di confessioni (''E dire che ho confessato molto'', ha rimarcato). Dal canto suo Padoa-Schioppa aveva avvertito che ''la maturazione della coscienza del fatto che l'evasione fiscale sia una violazione del settimo comandamento è qualcosa che richiede tempo. E lottare contro l'evasione fiscale - ha concluso il ministro attentamente ascoltato dal vescovo e dai numerosi intervenuti - significa anche porre una pietra tombale sui condoni, sotto la cui logica c'è una profonda immoralità''.
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