A tre anni di distanza dalla posa della prima pietra, ieri pomeriggio, alla presenza di S. E. mons. Bruno Forte, arcivescovo della Diocesi di Chieti-Vasto, è avvenuta la liturgia di dedicazione della nuova chiesa parrocchiale di S. Maria del Sabato Santo.
Una vera festa per le tante persone presenti, non solo dei rioni di San Michele e di Sant’Antonio Abate, che ieri si sono fuse in un’unica comunità, ma anche dell’intera città che si arricchisce di una nuova chiesa e di nuovi spazi per le attività oratoriali e associative.
Molto bella e sentita la liturgia solenne, presieduta da Mons. Bruno Forte, e concelebrata dal parroco, don Massimo D’Angelo, da don Tommaso Di Stefano, e da numerosi altri sacerdoti. Proprio a don Massimo, il giovane parroco arrivato solo cinque anni fa, e che si è caricato sulle spalle il non facile onere di iniziare e portare a termine, in tempi brevi, la costruzione del nuovo edificio di culto, è toccato il compito di consegnare la nuova chiesa al vescovo: “Questo giorno è un punto significativodi una lunga storia di lavoro e generosità”, ha detto il parroco all’inizio della celebrazione eucaristica, “In questo momento vorrei ricordare ciascuna delle persone che hanno reso possibile la gioia che oggi pervade tutti noi: Dalla Conferenza Episcopale Italiana, da coloro che hanno firmato l’8 per mille alla Chiesa Cattolica, alla Curia Arcivescovile, all’Economo mons. Cassio Menna fino agli esecutori di quest’opera… In questi due anni e 11 mesi”, ha proseguito don Massimo, “abbiamo affrontato difficoltà, ma il Signore si è manifestato sempre nella sua divina provvidenza. Questa chiesa sia segno visibile del Dio invisibile per mostrare al mondo il volto di Dio che è amore, che è libertà, che è concordia e non discordia. Abbiamo cercato di creare in questa zona della Città del Vasto, uno spazio di bellezza e semplicità di fede e speranza per condurre l’uomo all’incontro con l’uomo vivo il figlio di Dio che è verità e bellezza. Anche la pavimentazione esterna della Chiesa entra all’interno per sottolineare che se l’uomo entra in Dio e lo segue portando Lui nel mondo tutto si eleva e si sperimenta la vera bellezza, la gioia vera, la stessa vita di Dio”.
Infine il parroco ha espresso un desiderio: “Chiedo al Signore un ultimo dono che si possa domani dire non una chiesa bella o meno bella ma guardando tutti noi pietre vive, chiesa di Cristo, si possa dire guarda come si amano, proprio così, finalmente famiglia-comunità”. Suggestiva tutta la sacra liturgia: dall’aspersione della chiesa e del popolo, all’unzione dell’altare, dall’incensazione al rito della luce, mentre nell’altare è stata incastonata una reliquia di S. Nicola Greco, dono della città di Guardiagrele e del parroco della chiesa di S. Francesco.
I fuochi d’artificio, al termine della celebrazione eucaristica, hanno salutato questa giornata storica da ascrivere negli annali della città.
FOTOSERVIZIO di PIERFRANCESCO NARDIZZI