Il punto interrogativo su uno striscione dove scritto: ‘Finalmente si ricomincia?’ e la necessità di ulteriori approfondimenti, a livello ministeriale, per il subentro di una delle due aziende interessate alla riconversione della Golden Lady in Val Sinello (quella del settore calzaturiero nella quale verrebbe reimpiegata la maggior parte delle maestranze, 250 dipendenti) hanno caratterizzato il presidio di questa mattina (classico, ormai, di ogni sabato conclusivo del mese) dinanzi la sede dell’ex impresa del comparto tessile.
Appena lunedì scorso, a Roma, presso la sede di via Molise del Ministero dello Sviluppo Economico, sembra essersi finalmente concretizzata la possibilità di una prosecuzione dell’attività lavorativa coinvolgendo quasi interamente la forza a rischio.
Con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uilta-Uil, Giuseppe Rucci, Franco Zerra e Arnaldo Schioppa, si sono radunati, tra gli altri, oltre a numerosi lavoratori, i consiglieri regionali Nicola Argirò e Antonio Menna, il sindaco di Gissi Nicola Marisi e i consiglieri provinciali Antonio D’Ugo e Giuseppe Forte. La fiducia non manca e dopo numerosi presidi, quelli avviati da dicembre in poi, connotati principalmente dallo sconforto e dalla protesta, ieri mattina si respirava aria di attesa e di una possibile felice nuova prospettiva per chi in questi anni costretto a fare i conti con il lavoro in bilico, una dignità personale di certo non ai massimi livelli, con l’intrapresa di una ‘battaglia’ che sembra arrivare al capolinea nella maniera più ‘dolce’ per chi protagonista. Venerdì riunioni con i vertici delle aziende interessate si sono tenute all’Associazione Industriali di Vasto, lunedì mattina ce n’è un’altra in programma. Con l’impresa del settore tessile l’accordo è cosa fatta, restano da ‘limare’ e riordinare alcune questioni riguardanti l’azienda del settore calzaturiero e martedì è programmato un nuovo vertice, sempre al Ministero dello Sviluppo Economico. Nerino Grassi, intanto, fac totum della Golden Lady, avrebbe confermato la volontà di mettere sul piatto della trattativa qualcosa come circa 2 milioni e 500 mila euro per favorire l'operazione, cedendo i capannoni industriali di Gissi.
Non sono mancate forti critiche all'indirizzo del presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, che, sebbene invitato e peraltro presente a Vasto per un convegno, ha nuovamente disertato l'assemblea dei lavoratori.