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Piano industriale e documentazione finale a Bankitalia: il progetto Banca di Vasto va avanti

L'autorizzazione all'attività dell'istituto di credito cooperativo in città attesa per la fine del 2012

a cura della redazione
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Avviare una banca in tempo di crisi è un’operazione che richiede molto coraggio e nello stesso tempo tanta prudenza. Ma può essere una sfida interessante e con concrete prospettive di successo se ci si presenta sul mercato con il giusto spirito, un atteggiamento veramente cooperativistico ed un’offerta nuova e competitiva;  in definitiva, con una strategia tale da poter far fronte a testa alta alle altre realtà bancarie operanti nel territorio. E’ il caso della Costituenda Banca di Vasto Credito Cooperativo che, seguendo i passaggi delle previste procedure, sta lavorando per ottenere l’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria entro l’anno.

 

Così, in una nota, i responsabili del progetto di avviamento della Banca di Vasto Credito Cooperativo fanno il punto della situazione relativamente al percorso messo in campo per la definitiva concretizzazione del nuovo istituto di credito in città.

 

In questi giorni il Consiglio di Amministrazione, presieduto dall’avv. Giorgio Del Borrello, sta ultimando la stesura del Piano Industriale e la raccolta delle sottoscrizioni dei 980 soci della Banca nell’Elenco Soci da trasmettere, con tutti gli altri documenti, alla Banca d’Italia. “Entro fine mese contiamo di consegnare  l’intera documentazione alla Federazione delle BCC per l’inoltro a Bankitalia – dice Del Borrello –, con l’auspicio di ottenere l’autorizzazione entro ottobre /novembre di quest’anno”. La procedura infatti prevede che l’intera documentazione venga esaminata/istruita prima dalla Federazione Nazionale delle BCC e poi dalla Banca d’Italia ( Roma e quindi L’Aquila ) che, ricorrendo tutte le condizioni ed i presupposti, dovrebbe rilasciare, si confida, l’autorizzazione.

 

 

“Nel Piano Industriale – aggiunge Del Borrello -  abbiamo cercato di prevedere in ogni minimo dettaglio tutti gli aspetti, organizzativi ed  operativi, del primo triennio di attività”. Si parla del mercato di riferimento, dei settori economici e dei segmenti della clientela nel territorio, delle leve strategiche della futura Banca di Vasto, della sua struttura tecnica, del suo sistema di governance. Nella seconda parte del Piano, nella cosiddetta “Relazione Tecnica Previsionale”, vengono esaminati gli investimenti per avviare la Banca, le dimensioni operative, la raccolta e gli impieghi, i costi operativi per il personale e per le spese amministrative, i risultati economici attesi. In appendice una serie di Regolamenti. “E’ utile ricordare – conclude Del Borrello - che nel nostro cammino non siamo soli: saremo  una Banca di Credito Cooperativo e dalla  Federazione delle BCC già riceviamo – e continueremo a ricevere in futuro - sostegno, assistenza e consulenza tecnico-professionale, formazione. Stiamo parlando di un gruppo che in Italia ha oltre 400 banche con circa 4.500 sportelli e 36.000 dipendenti”.

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