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Dignità del lavoro, riforme e situazioni locali: manifestano Cgil e Cobas nel Vastese

Due iniziative, davanti ai cancelli della Denso e della sede dell'Assindustria

a cura della redazione
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Difesa della dignità del lavoro, il ‘no’ ribadito a riforme avvilenti per le maestranze e altolà a qualsivoglia tentativo di rivedere l’impostazione di un caposaldo quale l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. La Cgil del Vastese si è mobilitata questa mattina, per una nuova iniziativa messa in campo in un periodo particolarmente ‘caldo’ per la trattazione di determinate tematiche.

 

Davanti ai cancelli della Denso di Piana Sant’Angelo a San Salvo è andata in scena una azione di mobilitazione nell’ambito di uno sciopero di 4 ore. Tra i presenti, oltre ai rappresentanti locali Mario Codagnone e Giuseppe Rucci, il membro della direzione provinciale del sindacato Davide Labrozzi ed il segretario generale regionale Gianni Di Cesare.

 

Le sigle partecipanti – Cgil, Fiom e Ugl – hanno si sono dette «rammaricate» per la decisione delle altre organizzazioni di non affiancare i lavoratori in questa fase di lotta.

Di Cesare nel suo intervento ha ribadito la contrarietà in toto della Cgil nei confronti della riforma del lavoro. «Investimenti, ammortizzatori, lavoro precario e articolo 18. Sono tutti punti che noi bocciamo. La promessa di un programma fatto di equità, rigore e crescita è stata disattesa». Il segretario regionale ha, poi, ricordato come in Abruzzo tutti i settori siano fermi. Nella pubblica amministrazione si sono persi 13.800 posti di lavoro e l'edilizia è ferma. Anche il «cantiere più grande d'Europa» – riferimento alla ricostruzione dell'Aquila – è fermo: i lavoratori impiegati si aggirano sui 7.000, un numero simile ai lavoratori presenti dal 2008. Nella sola provincia di Chieti, a marzo, le ore di cassa integrazione sono aumentate di un milione. Per Di Cesare è necessario ritrovare l'equità e non applicare solo il rigore. Le diseguaglianze sono ancora troppe e si concentrano in tre aree: tra il Nord e un Sud dove la disoccupazione giovanile raggiunge i preoccupanti picchi del 35%; tra chi paga tutto e chi non paga niente o quasi, fatto questo che causa una cattiva redistribuzione dei servizi; fra l'occupazione maschile e quella femminile. Intanto, fra i rappresentanti presenti serpeggiava la preoccupazione per la situazione dell'altro stabilimento-simbolo della zona, la Pilkington. L'annunciato ridimensionamento della Nippon Sheet Glass – multinazionale proprietaria dell'azienda – a livello mondiale (3.500 esuberi) e un mercato auto pressoché fermo preoccupano i sindacati. Da annotare, infine, la presenza delle dipendenti della Golden Lady di Gissi. Un segno di solidarietà nei confronti dei 'colleghi' sansalvesi e un modo per ricordare la vertenza che le riguarda.

 

 

Qualche chilometro più a nord iniziativa di agitazione anche da parte della Confederazione Cobas con una manifestazione organizzata davanti la sede dell’Associazione Industriali in corso Mazzini a Vasto. Con il referente locale Domenico Ranieri c’era il membro del coordinamento regionale Pino Giampietro e, tra gli altri, Antonio Colella dell’Osservatorio Nazionale Amianto ed una rappresentanza del Partito di Alternativa Comunista. In questa occasione fari puntati, in particolare, sulla contestazione del provvedimento di licenziamento ad un operaio della Pilkington di San Salvo, situazione per la quale sono intervenuti, a sostegno del dipendente interessato, anche il circolo ‘Sante Petrocelli’ di Vasto di Rifondazione Comunista e l’esponente della lista ‘La Nuova Terra’ di Vasto Ivo Menna e Antonio Colella dell’Osservatorio Nazionale Amianto.


Ribadita anche la contrarietà alle ipotesi di riforma del mercato del lavoro attualmente all’esame del ministro Fornero e del Governo Monti.

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