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In scena 'Storia di due gabbianelle': protagonisti gli alunni delle Figlie della Croce

La rappresentazione diretta dal regista vastese Josè Sergio Santoro

a cura della redazione
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E' stata una recita “commovente”, carica di messaggi per i giovani di oggi. Il più importante è stato: vola solo chi osa farlo.

 

“Storia di due Gabbianelle”, liberamente tratto dal libro di Luis Sepulveda dal regista vastese Josè Sergio Santoro, portato in scena ieri sera dagli alunni della classe quinta dell'Istituto Figlie della Croce di Vasto, è piaciuto molto ai genitori presenti in sala, presi dalle gesta del gatto Zorba, interpretato da Damiano Marzocchetti, che per soddisfare le speranze di una gabbiana morente (Martina Stivaletta) a causa del petrolio, ha acconsentito a tenersi cura dell'uovo deposto dal volatile prima di morire. E per rispettare le 3 volontà della gabbiana, ovvero di non mangiare l’uovo, di averne cura finché non nascerà la gabbianella, di insegnarle a volare, ha chiesto il soccorso dei suoi amici gatti. Solo che dopo tante peripezie, dall'uovo non è nata una sola gabbianella, bensì due: Beata (Benedetta Formisano) e Fortunata (Sofia Radoccia).

 

A nulla sono valsi i tentativi dei topi, guidati dal loro re (Simone Marino) di aggredire le gabbianelle, ben protette da Zorba, da Colonnello (Marco Marinaro), Segretario (Chiara Cupaiolo), Minù (Federica Gaspari) e Diderot (Gaia Del Villano) e dalla sua amica Bubulina (Francesca Natarelli), una gattina molto carina che vive in casa di un poeta (Andrea Viti). E' a quest'ultimo che si rivolgono perché li aiutasse a rispettare l'ultimo desiderio della Gabbianella madre, ovvero che i piccoli volassero. E così è stato. La favola è stata raccontata dalle narratrici vestite da marinarette Martina Bucci, Elena Gagliardi, Beatrice Del Prete, Martina Salcito, Angela Cristini, Federica Panzeri, Gioia Cicchillitti ed Eleonora Andreoni. I topi sono stati rappresentati da Federico Stivaletta, Carlo Roselli, Federico D'Urbano, Ezio Del Monaco, Luigi Muratore, Cristian Colantonio ed Andrea D'Alessandro, mentre la scimmia Mattia è stata rappresentata da Alessandro Di Tullio.

 

Al termine della recita, applauditissima, Suor Michela, visibilmente commossa, ha voluto ringraziare tutti ricordando agli alunni della quinta, al loro ultimo anno nella scuola Figlie della Croce, che solo chi osa riesce a volare, nella vita in particolare. In lacrime ha salutato i ragazzi di quinta “gli ultimi - ha detto - che mandiamo alle scuole medie, considerato che dal prossimo anno la gestione dell'Istituto e della scuola non sarà più di noi suore”. Suor Michela ha espresso, inoltre, parole di apprezzamento per Josè Santoro, il regista, da 26 anni collaboratore presso l'Istituto, capace di aver messo in scena una favola attualizzata. Un ringraziamento particolare Suor Michela l'ha rivolto alle due maestre che hanno seguito passo passo il progetto: Nancy Ciancaglini e Rosetta Bevilacqua, a quest'ultima è andata un doppio applauso perché proprio ieri festeggiava il compleanno. Al termine il saluto del presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte, il quale ha ricordato la sua infanzia proprio presso le suore ed ha augurato ai bambini un futuro pieno di soddisfazioni. La serata è stata introdotta, con poche parole, ma significative del messaggio che questa spettacolo ha voluto trasmettere ai presenti, dalla direttrice della scuola, professoressa Lida Di Sanza.

 

Questa sera la replica, nel teatro dell'istituto delle Figlie della Croce.

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