“Città del Vasto. Ai patrioti della Brigata Maiella che in 16 mesi di asperrima lotta sostenuta contro l’invasore tedesco con penuria di ogni mezzo ma con magnifica esuberanza di entusiasmo e di fede, sorretti soltanto da uno sconfinato amore di patria, combatterono per assicurare a noi tutti la libertà e la democrazia”.
E’ quanto si legge nella lapide commemorativa in onore e ricordo della Brigata Maiella, scoperta questa mattina nell’omonima piazza della zona Porta Nuova. Questo il momento focale, oggi a Vasto, delle celebrazioni nella ricorrenza del 25 aprile, Festa della Liberazione. Sono stati Domenico e Gigliola, figli di Vittorio Travaglini, di Torricella Peligna, aiutante maggiore e medico della formazione partigiana abruzzese che diede un contributo essenziale alla Resistenza in Italiana, a sollevare il tricolore dall’effige, al cospetto di autorità locali, rappresentanti di forze dell’ordine, associazioni e cittadini.
Tra gli interventi quelli del presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Forte, del sindaco Luciano Lapenna e del prof. Gianni Orecchioni, dirigente scolastico di Lanciano, autore del libro “Il fascismo, la guerra, la rivolta”, il quale ha incentrato la sua attenzione sugli eventi del secondo conflitto mondiale e gli sviluppi che hanno interessato, in modo particolare, il nostro territorio. Prima dell’arrivo in piazza Brigata Maiella il raduno mattutino in piazza Barbacani con la presenza del complesso bandistico ‘Città di Gissi’ che ha aperto il corteo spostatosi prima in piazza Caprioli, al Monumento ai Caduti di tutte le guerre e poi in via Adriatica, al Monumento ai Caduti del Mare. In tutte e tre le tappe sono state deposte corone di alloro.
Per gli anni a venire auspicato un maggiore coinvolgimento delle giovani generazioni, magari anticipando al 24 le iniziative per consentire una più massiccia partecipazione soprattutto degli studenti.