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'Troppe coincidenze', i misteri d'Italia secondo Giuseppe Ayala: l'incontro a Vasto

Appuntamento nell'Aula Magna del Tribunale nel pomeriggio di martedì 24 aprile

a cura della redazione
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"L’incontro con Giuseppe Ayala vuol essere un momento di testimonianza e di riflessione per ricordare due magistrati, due siciliani onesti, caduti a meno di due mesi l’uno dall’altro".

 

Così gli organizzatori presentano l'appuntamento in programma nel pomeriggio di domani, martedì 24 aprile a Vasto, con il magistrato Giuseppe Ayala, su iniziativa dell'Università delle Tre Età. Appuntamento, dalle ore 17, presso l'Aula Magna del Tribunale.

 

"Dopo vent’anni, le stragi di Capaci e di Via D’Amelio - si legge in una nota - , sono ancora una ferita aperta, una delle più brutte pagine della storia del nostro Paese. Questo incontro è stato fortemente voluto dalla nostra Associazione, affinché la memoria e il patrimonio di valori non vengano dispersi, ed è oggi per noi un momento di confronto e condivisione di esperienze ed idee in evoluzione. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino fedelissimi e leali servitori dello Stato, eroi nel combattere l’illegalità in difesa della libertà in modo esemplare. Il fenomeno mafioso, purtroppo, è presente, con diverse modalità , in tutto il Paese. Qual è dunque il messaggio di questi due magistrati? E’ dovere dei cittadini prendere coscienza della pericolosità del fenomeno per l’economia, la politica, le istituzioni partecipando ognuno con i propri mezzi al superamento di quei condizionamenti che limitano la libertà. Un sentito ringraziamento al nostro prestigiosissimo relatore dr. Giuseppe Ayala che ha accettato il nostro invito senza se e senza ma e che per il suo operato merita grande riconoscimento".

 

Per l'occasione verrà presentato il libro intitolato "Troppe coincidenze"-edizioni Mondadori, di cui autore Ayala.

 

 

LA BIOGRAFIA DI GIUSEPPE AYALA - Conseguita la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Palermo, esercita la professione di sostituto procuratore della Repubblica e in tale veste partecipa al primo maxiprocesso contro la mafia che si conclude con le condanne inflitte ai tanti incriminati di mafia e segna una svolta nella lotta che lo Stato, rappresentato da magistrati onesti e coraggiosi, persegue contro di essa.

 

Falcone, Borsellino e Ayala affrontano in modo concreto la lotta alla criminalità determinando la violenta reazione della mafia che, con vari attentati, tra cui quelli che provocheranno la morte di Falcone e Borsellino, cerca di intimidire lo Stato e soprattutto quella magistratura da cui si sente minacciata.

 

Ed è per una coincidenza fortuita che Giuseppe Ayala si salva dall’attentato a Falcone.

 

La sua entrata in politica, avvenuta poco prima dell’attentato a Falcone, rappresenta una intensa partecipazione alle vicende italiane e attraversa il periodo di tangentopoli fino al suo impegno come sottosegretario alla giustizia. La sua carriera prosegue con l’incarico di consigliere presso la Corte d’Appello de L’Aquila.

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