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Somme alle associazioni per la campagna sulla differenziata: 'Tutto nella trasparenza'

Salvatorelli (Arci Vasto) contesta i dubbi e le denunce di Alinovi (Codici) e Moretti (Osservatorio Antimafia)

a cura della redazione
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Rispedite al mittente le etichette di ‘associazioni amiche’ e sottolineatura di una massima trasparenza nella gestione dello ‘start up’ della raccolta differenziata a Vasto.

 

Le associazioni chiamate in causa da Riccardo Alinovi (Codici) e Stefano Moretti (Osservatorio Antimafia), per via dell’assegnazione di una somma di 266.000 euro come ‘rimborso’ a fronte dell’attività informativa sui nuovi sistemi di conferimento e ritiro dei rifiuti a Vasto, non ci stanno e ribattono.

 

“Arci Vasto, WWF, Legambiente e Giacche Verdi – dice Lino Salvatorelli dell’Arci - non effettuano di certo il servizio perché ‘amiche’ dell’amministrazione comunale, ma semplicemente perché sono state le uniche a rispondere ad un appello alle associazioni cittadine diramato dall’amministrazione in data 16.10.2008. Appello che ha goduto della massima pubblicità tramite albo pretorio, sito web del Comune, stampa locale e affissione di manifesti. Al primo incontro in Comune, coordinato dall’ex assessore all’Ecologia Lina Marchesani, insieme ai dirigenti Rullo e Di Rienzo e al progettista del Piano Industriale Pasquale Lepore della Società Sintesi, hanno partecipato anche le associazioni Cai e Porta Nuova che poi per valutazioni interne hanno rinunciato a collaborare. Le quattro associazioni rimaste sono quindi le uniche ad essersi rese disponibili ed i risultati di questa collaborazione sono ottimi, in virtù dell’atteggiamento vocazionale che tutti gli operatori coinvolti hanno mostrato. Tutti gli operatori sono soci delle associazioni con anni di volontariato ambientale alle spalle e sono stati retribuiti secondo le modalità interne consolidate di ogni associazione”.

 

Relativamente all’Arci Salvatorelli precisa che “i nostri soci sono stati retribuiti a prestazione occasionale ed il 20% degli importi lordi è stato versato direttamente all’erario come sostituto d’imposta. L’estrema discontinuità delle attività non permetteva forme contrattuali alternative e a seconda del bisogno abbiamo coinvolto nostri soci disoccupati di volta in volta disponibili. I nostri operatori hanno svolto attività estremamente compatibili con il nostro statuto, ovvero consegna dei kit necessari per la raccolta differenziata porta a porta accompagnata da informazione e sensibilizzazione. Tutte le attività sono ampiamente previste nel Piano Industriale elaborato dalla Società Sintesi, e sono state approvate in Giunta con delibera n. 505 del 30.12.2008.  L’ex vice presidente del Consiglio comunale Riccardo Alinovi aveva tutta la facoltà di esercitare il proprio dissenso politico in Consiglio comunale, ma di un tale dissenso non vi è traccia. Volendo passare ai numeri, evidenziamo che il piano industriale prevedeva per ogni step di consegna kit circa 89.000 euro per l’impiego di circa trenta operatori; dalle determine emergono pagamenti per 266.000 euro in tre anni, ossia la copertura dei tre step 2009 – 2010 – 2011. Cosa hanno restituito le associazioni in questi tre anni alla comunità? Presto detto: consegna kit a circa 20.000 utenze domestiche; consegna kit a circa 6.000 utenze condominiali, studi e attività; gestione dell’ufficio della raccolta differenziata da 3 anni, senza interruzioni, dal lunedì al sabato con due o tre operatori dalle 9 alle 13; gestione di un database con i dati delle 26.000 utenze, con rientri pomeridiani per la sua gestione, completamente volontari da parte di alcuni operatori; attività di promozione nelle piazze, nei supermercati e nelle scuole, tutte realizzate grazie all’approccio vocazionale degli operatori soci delle associazioni coinvolte. Questa esperienza – conclude Salvatorelli - rappresenta un ottimo esempio di ottimizzazione dei fondi pubblici, dato che i 270.000 euro circa previsti nel Piano Industriale per i tre step, dovevano servire a coprire solo i punti 1 e 2 e i punti 3, 4 e 5 sono stati praticamente omaggiati dalle associazioni alla cittadinanza e tutto grazie alle competenze interne specifiche di ognuna”.

 

ALINOVI E MORETTI RILANCIANO - Riccardo Alinovi non arretra e ribadisce che, a suo giudizio, le somme corrisposte come 'rimborsi spese' alle associazioni sono esagerate. "Farò un comizio per informare i vastesi - dice - e stamperò 30mila volantini per raccontare quel che accade a Vasto. Siamo contro i sistemi clientelari - aggiunge -. Mi rivolgerò all'Arci nazionale - conclude - per chiedere la rimozione di Salvatorelli che gestisce l'associazione da anni come un monarca". Per Stefano Moretti vanno considerati gli esempi di altri Comuni per confrontare quanto spende Vasto rispetto ad altre amministrazioni, anche più grandi.

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