Ristrutturazione del reparto "Temperato", ritorno a casa di almeno una vendina di interinali e cassa integrazione guadagni fino al 30 giugno.
E' un accordo di sacrifici tra la Pilkington e i sindacati. Il momento, infatti, è quello per cui bisogna a tutti i costi stringere i denti in attesa che arrivino tempi migliori.
L'obiettivo del piano, che resterà in vigore fino alle ferie estive 2012, è quello di riuscire a tamponare la recessione rispondendo all'occorrenza con opportune iniziative alle richieste di mercato. «La crisi investe il gruppo Nippon Sheet Glass a livello mondiale. San Salvo non è esclusa», dice Arnaldo Schioppa, segretario provinciale della Uil. «Il momento è delicatissimo. L'industria in generale è in crisi ma a soffrire di più sono le aziende legate al settore automobilistico. La Pilkington intende utilizzare ancora gli ammortizzatori sociali come à ncora di salvezza», spiega il sindacalista. Alle 12 settimane di Cig decise a inizio anno se ne aggiungeranno altre 13. E non basta.
Con la riorganizzazione del reparto "Temperato", Pilkington annuncia diversi esuberi. Almeno venti precari (ma potrebbero essere anche trenta) torneranno a casa nei prossimi giorni. L'azienda si è impegnata con i sindacati a richiamarli in caso di necessità . «Visto il particolare momento verranno fatti incontri periodici per valutare la situazione di volta in volta», dice Franco Zerra della Cisl. L'industria vetraria chiede alle maestranze un ulteriore sforzo, impegno e serietà per guadagnare la fiducia dei nuovi dirigenti del gruppo. «La prossima settimana avremo le assemblee con i lavoratori per metterli al corrente della situazione. All'azienda abbiamo chiesto chiarezza e trasparenza con i lavoratori affinché ognuno possa fare la sua parte per una causa comune: il superamento della crisi nel modo più indolore possibile», dice Schioppa.
I rappresentanti sindacali del gruppo, intanto, si riuniscono in Germania per fare il punto della situazione a livello europeo. Nsg ha parlato apertamente qualche settimana fa di 3.500 esuberi a livello mondiale. A San Salvo c'è molta apprensione. «I lavoratori fanno la loro parte, ma per rilanciare il sito produttivo di San Salvo nel mercato globale occorre avere infrastrutture adeguate, a cominciare dal porto di Punta Penna», ricordano i sindacati lanciando un nuovo appello ai politici del territorio. Al Comune i sindacati chiedono di mantenere invariate le imposte locali. E fra qualche giorno il colosso giapponese deciderà se acquisire tutte le quote Flovetro, al momento divise con la francese Saint Gobain. Se così non fosse per i lavoratori di Flovetro si aprirebbe uno scenario disastroso.