E’ l’effetto sommatoria quello che spaventa. Alla vigilia della discussione in Consiglio comunale del caso biomasse, Arci e Wwf tornano a richiamare l’attenzione sulla qualità dell’aria a Punta Penna.
Una situazione che, secondo le associazioni ambientaliste, potrebbe essere aggravata dall’installazione nell’area industriale di impianti a biomasse. “Chi lavora e vive a Punta Penna da tempo denuncia malori a causa di emissioni inquinanti – affermano Arci e WWF - Dal 2009 ad oggi si sono ripetute diverse segnalazioni di cittadini e lavoratori della zona industriale che hanno fatto ricorso a cure mediche a causa di emissioni irritanti. Malgrado le segnalazioni risultino inviate a tutti gli enti interessati(Arta, Regione Abruzzo Servizio Qualità dell’Aria, Asl., Polizia Provinciale, Co.A.Siv., Comune), la problematica eè di preoccupante attualità . Non abbiamo una conoscenza completa delle emissioni che oggi sono presenti a Punta Penna – evidenziano i referenti delle due associazioni - ma possiamo fornire ed analizzare le emissioni che sono in arrivo se dovessero realizzarsi le due nuove centrali a biomasse programmate (Istonia Energy, 4 Mw; Puccioni, 17 Mw), cui vanno sommate anche le emissioni già autorizzate alla Puccioni. Dai dati si rileva che mancano gli inquinanti secondari, completamente dimenticati nelle valutazioni, come l’ozono e il particolato secondario. Nulla viene detto circa alcuni microinquinanti organici molto pericolosi, quali i cancerogeni Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA); le diossine che, pur emesse in quantitativi al di sotto dei limiti di legge, si accumulano nella catena alimentare; i metalli pesanti. Tutte sostanze con le quali occorre fare i conti quando si bruciano elevati quantitativi di biomasse vegetali solide, come dimostrato da molte ricerche scientifiche – sottolineano Arci e WWF - Da non sottovalutare, infine, l’inquinamento originato dal trasporto dell’enorme quantitativo delle biomasse da bruciare per il funzionamento delle centrali. L’area industriale di Punta Penna viene classificata, nel Piano Regionale per la Tutela della Qualità dell’Aria, come 'Zona di Mantenimento'. Ma come è possibile pensare di mantenere la stessa qualita’ dell’aria con l’immissione degli ingenti quantitativi programmati? A quanto detto – concludono Arci e Wwf - andrebbero, poi, aggiunte tutte le altre emissioni presenti in zona di cui attualmente non abbiamo informazioni".
La conclusione: "E’ sufficiente tutto ciò perché il sindaco, in qualità di Autorità Sanitaria Locale, supportato dal voto unanime di tutto il Consiglio comunale, predisponga un idoneo atto ordinatorio che impedisca l’insediarsi di nuovi impianti che rilascino inquinanti? Pensiamo proprio di si".