Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Giovani vastesi nel mondo: l'esperienza di Gaetano D'Adamo a Valencia

A 29 anni è professore universitario in Spagna. A Palazzo d'Avalos tra i relatori di un convegno sul microcredito

Condividi su:
Sabato scorso al convegno organizzato dai Lions nella Pinacoteca di Palazzo d'Avalos sul tema del microcredito ha relazionato anche Gaetano D'Adamo, 29 anni, vastese di origine, professore di Economia Internazionale all’Università di Valencia, in Spagna. Dopo la laurea in Economia e Finanza nel 2004 e la Laurea Specialistica in Economia nel 2007, entrambe all’Università di Bologna, ha svolto il Dottorato di Ricerca presso la stessa Università. Nel frattempo, nel 2005 ha contribuito ad avviare un progetto di microcredito a Bologna, nell’associazione onlus 'Micro.Bo – Microfinanza Bologna', per il quale ha lavorato prima nella valutazione dei crediti e poi, durante il dottorato, come collaboratore esterno. Al termine del dottorato, nel 2011, ha lasciato l’Italia, per trasferirsi prima a Francoforte, per lavorare alla BCE Banca Centrale Europea con una borsa di ricerca e infine in Spagna. Gaetano, sei un esperto di microcredito, ma in sintesi cos’è?Il microcredito consiste nella concessione di piccoli finanziamenti, senza richiedere garanzie patrimoniali o reddituali, a persone escluse dal credito tradizionale, per due finalità: l’avviamento o il consolidamento di un’attività d’impresa (microcredito in senso stretto) o per poter affrontare spese improvvise per le quali un individuo o una famiglia si trova in difficoltà di liquidità (microcredito sociale). E’ veramente così d’attualità questa forma di credito? Sì, perché il microcredito promuove il diritto all’accesso al credito, da cui milioni di persone sono escluse. Nei Paesi del Sud del mondo è molto più diffuso, solo in Bangladesh i beneficiari sono circa 15 milioni, ma anche in Occidente ha preso piede. La finalità del microcredito è di combattere la povertà, ma anche di offrire opportunità a chi ne ha le competenze. Da Vasto a Valencia, come mai? A Valencia sono capitato un po’ per caso. Ho smesso di occuparmi di microcredito “sul campo” alcuni anni fa per dedicarmi alla ricerca. A fine 2010, verso la fine del Dottorato, iniziando a cercare lavoro, ho trovato una posizione aperta presso l’Università di Valencia, e ho fatto domanda. Il processo di selezione è stato molto semplice. Cosa ti ha dato la tua università? All’Università di Bologna ho appreso tanto, e la fama che ha è sicuramente meritata. Anche il progetto di microcredito che avviammo a Bologna nel 2005 era nato in Università: eravamo ancora un gruppo di studenti universitari. Credo che questo sia il segno che lì ci siano gli stimoli per andare oltre l’aula e le ore di lezione, e mettersi in gioco. Ti sono servite le esperienze all’estero? Moltissimo. La prima fu nel 2002, quando andai per un anno a studiare negli Usa, presso l'Indiana University. Poi ho viaggiato molto durante il Dottorato, e nel complesso credo che svolgere almeno un periodo di studio all’estero sia un’occasione formativa imprescindibile. L’esperienza presso la BCE a Francoforte è stata fondamentale. All’Università di Valencia di cosa ti occupi? Sono professore di Economia Internazionale e Economia dell’Unione Europea. Al momento ho un contratto di tre anni. Oltre alla docenza mi occupo di ricerca, soprattutto su temi legati all’integrazione economica europea e al mercato del credito. Che progetti hai per il tuo futuro? Al momento ce la sto mettendo tutta per radicarmi qui a Valencia. Ho un contratto di tre anni, ma spero di essere confermato, anche se la situazione economica non aiuta... Però sono molto soddisfatto dell’ambiente lavorativo, per cui voglio svolgere qui la mia carriera accademica. Magari tornando, periodicamente, in istituzioni come la BCE per periodi di ricerca, così da non distaccarmi dall’“economia reale”. E con Vasto come la metti? A Vasto sono molto affezionato e ci torno volentieri, anche se il mix distanza/lavoro non aiuta. Però, lavorativamente, e soprattutto per il mio settore, le opportunità che può dare una città più grande non sono paragonabili. Oltre al fatto che il mondo universitario in Spagna è molto più aperto e flessibile di quello italiano. Come ti trovi in Spagna? Molto bene. Nonostante la crisi economica, che qui è molto dura, la Spagna ha una qualità della vita eccellente. Valencia è una città molto bella e piena di opportunità, anche di tipo sociale e culturale, per cui ambientarsi è stato molto facile. E con lo spagnolo come va? Impararlo è stato facile. Per venirmi incontro, all’Università mi hanno assegnato, per il primo anno, solo corsi da tenere in inglese, con l’impegno di iniziare a darli in spagnolo dall’anno prossimo. Ora lo parlo correntemente, e sto iniziando a studiare il Catalano-Valenciano, che qui è l’altra lingua ufficiale La storia di Gaetano D'Adamo è la stessa di altre migliaia di giovani ricercatori italiani che con un master in tasca trovano ospitalità all'estero, in paesi dove è possibile fare ricerca, dove si viene valorizzati in base al "merito". A Gaetano l'augurio di un brillante futuro pieno di successi personali e professionali.
Condividi su:

Seguici su Facebook