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Voto di scambio nel 2005? A giudizio Prospero e Soria in Tribunale a Vasto

L'accusa: favori a cittadini e violazioni della legge elettorale

a cura della redazione
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Avrebbero esercitato pressioni su alcuni elettori promettendo favori in cambio di voti. Udienza in Tribunale, oggi a Vasto, per la vicenda processuale che coinvolge l'attuale consigliere regionale di Rialzati Abruzzo, Antonio Prospero (sindaco di Vasto in passato), e l'ex assessore comunale alla Polizia municipale, Nicola Soria. Le accuse, nei confronti dei due esponenti politici, sono quelle di concussione e violazione della legge elettorale. I fatti oggetto delle contestazioni si riferiscono alle elezioni amministrative 2005. Secondo le accuse i due politici avrebbero favorito l’annullamento di alcune multe e autorizzazioni al rilascio di occupazioni di suolo pubblico, licenze commerciali e promesso posti di lavoro in cambio di voti. Accuse che i legali di Prospero e Soria, gli avvocati Giovanni Cerella e Arnaldo Tascione, definiscono insussistenti. In realtà è la seconda volta che i due vengono rinviati a giudizio con le stesse accuse. Il primo processo sarebbe dovuto iniziare l'11 novembre 2010, ma la trasposizione di nomi e lo scambio di imputazioni tra gli indagati, sul decreto di citazione in giudizio, ha determinato l'annullamento del procedimento. Il fascicolo è tornato al Gup e a dicembre 2011 è scattato il rinvio a giudizio con rito davanti al Tribunale in seduta collegiale. I legali annunciano battaglia: per Cerella e Tascione i reati contestati non sarebbero mai stati commessi. Rinviati a giudizio con i due politici anche un vigile urbano, Alberto Marrone, per alcune multe annullate e l'ex esponente di Forza Italia, Rosanna Porcelli. All'inizio la vicenda giudiziaria contava 11 indagati: politici, assessori, dirigenti e dipendenti comunali e qualche cittadino, ma per molti di loro è stato dichiarato il non luogo a procedere. Nel 2005 Prospero e Soria ricoprivano rispettivamente la carica di assessore regionale della Giunta Pace e assessore alla Polizia municipale dell'amministrazione guidata dal sindaco Filippo Pietrocola, entrambi in quota Udc. Le accuse a loro carico si basano su intercettazioni telefoniche. Il fascicolo venne aperto in maniera fortuita dopo un fatto di cronaca avvenuto in città. Nel compiere le indagini la Procura decise di ricorrere alle intercettazioni telefoniche. Alcune dichiarazioni e frasi misero nei guai i due. Sia Prospero che Soria hanno sempre parlato di equivoco, rigettando con determinazione le contestazioni.
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