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'Quelle suonate con Lucio Dalla nella cantina di via Rizzoli a Bologna...'

La musica italiana perde un suo grande rappresentante: il ricordo di Concezio Luciani

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Ricordando la sua amicizia ed i tempi giovanili delle suonate a Bologna non può che commuoversi Concezio Luciani, assicuratore vastese, per il ricordo di Lucio Dalla. “Erano i primi anni Sessanta, dal ’61 al ’65 in particolare – dice Luciani -. Avevo conosciuto un giovanissimo Lucio Dalla a Bologna, dove io mi trovavo per motivi di studio”. C’è un luogo, in particolare, a segnare il rapporto. “La cantina di via Rizzoli – ricorda ancora Luciani -. Lucio suonava il clarinetto, io la chitarra e con noi c’erano altri ragazzi di talento e appassionati di jazz soprattutto. Un periodo bellissimo, indimenticabile. Il suo ricordo accompagnerà indelebilmente quella che è stata una pagina davvero significativa per me”. Musica, soprattutto, ma non solo, nei ‘frammenti di memoria’ relativi allo straordinario cantautore bolognese. “Amava la buona cucina e non dimenticherò mai quando, goloso, mangiò i biscotti destinati a mia figlia!”. L’abbraccio con Lucio Dalla ci fu anche a Vasto, in occasione del suo secondo ed ultimo concerto in città, nel 1998 in piazza del Popolo, nelle vicinanze di Palazzo d’Avalos. Due gli appuntamenti musicali che lo videro protagonista dalle nostre parti. Nel 1982, con l'organizzazione di un giovanissimo Nando Miscione, Lucio Dalla si esibì al Politeama Ruzzi, gremito per l'occasione. Erano gli anni in cui, rammenta Miscione, Vasto poteva ospitare i nomi più in voga della musica italiana come Dalla, appunto, ed ancora Ivan Graziani, Vasco Rossi e Pino Daniele tanto per citarne alcuni. Il suo ultimo concerto, come detto, fu a Vasto nell'estate del 1998, in piazza del Popolo, evento organizzato dall'imprenditore Edmondo Del Borrello in collaborazione con il Comune di Vasto (sindaco all'epoca era Giuseppe Tagliente con Filippo Pietrocola assessore al Bilancio e alle Finanze). "Volle il concerto per forza nel centro storico ed anche il palco a monte di piazza del Popolo, perché desiderava vedere il mare - ricorda Del Borrello -. Fu una serata splendida, con tanta gente, soprattutto turisti". IL RICORDO DI ANTONIO COLELLA - A Lucio Dalla, che venne dal mare Lucio che venne dal mare, a Termoli ci fece sognare. Primo marzo, tremenda, come un pugno nello stomaco, la notizia mi giunge: Lucio non è più! E, mi sembra, improvvisa, di sentire, Lucio, il fruscio assordante di un’onda impetuosa, del nostro “Adriatico selvaggio”, che meravigliosamente hai saputo cantare. E mi rivedo ventiseienne, felice e sognatore, in quella formidabile estate 1975, nella “Piazza del Popolo” di Vasto, che ti offre un panino con la “scapece”, alla “festa dell’Unità”. E ti rivedo, per l’ultima volta, allegro, ma severo, su quel canotto rombante nel porto di Termoli. Era il 7 di maggio, soltanto 10 mesi fa, e venisti non come cantante, ma come “cittadino”! Ci parlasti delle tue amate “Tremiti”, di “Gesù bambino”, del ’77 e di com’era “profondo il mare”. Come non riandare col pensiero, quel giorno, Lucio. A “San Remo ‘71”, a 4.3.43? Avevo 22 anni e la canticchiavo in riva al mare. Alla ragazza dai capelli corvini nell'improbabile speranza di farmi notare, il suo cuore era altrove, e dopo tre anni, non volli più aspettare. Eravamo in tremila, e ci facesti sognare! Grazie Lucio, grande come il tuo mare, amico e compagno d’Italia che soffre, che canta e resiste; libero, come i tuoi gatti di “Piazza Grande”, generoso menestrello d’amore, cantore di vita, di bellezza, di progresso e di pace. Nelle foto di Gianfranco Daccò Lucio Dalla a Termoli in occasione di una manifestazione contro le trivelle in Adriatico
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