Si svolgerà il 1° Marzo presso il Centro Lianet a San Salvo, nella sua prima edizione, un seminario formativo per prevenire gli incidenti di lavoro negli ambienti confinati e inquinati. Il corso organizzato dalla Ferramenta Torricella Ettorino, in collaborazione con lo Studio di Ingegneria Giuseppe Giardinelli e la multinazionale Honeywell, parte dall’esigenza di offrire nozioni tecniche su un tema importante ma ancora poco conosciuto, con l’obiettivo di fermare il proliferare degli incidenti sul lavoro che avvengono per semplice negligenza e scarsa informazione.
Infatti, l’analisi delle dinamiche di questi tipi di incidenti evidenzia la scarsa consapevolezza del rischio da parte dalle persone coinvolte, associata generalmente all’insufficiente conoscenza delle possibili misure di protezione, nonché all’incapacità di mettere in atto appropriate procedure di intervento in caso di emergenza.
Il D.Lgs.n°81/2008 entrato in vigore il 23 Novembre 2011 nasce appunto per regolamentare la sicurezza dei lavoratori che operano in ambienti dagli spazi ridotti e con una circolazione dell’aria insufficiente, dove si oltrepassa il potenziale di rischio normalmente ammesso in un luogo di lavoro.
Un pomeriggio di formazione gratuito, ma dall’iscrizione obbligatoria, “La Sicurezza negli Ambienti Confinati e Sospetti di Inquinamento: Dispositivi di Protezione individuale e Attrezzature per Lavorare in Sicurezza” è rivolto a tutti coloro che lavorano in società impegnate nella gestione dei rifiuti o nella produzione di gas e petrolio o ancora nella costruzione e manutenzione di container, cosi come per chi opera nelle industrie chimiche e petrolchimiche o per le ditte impegnate nella manutenzione di pozzi, canali, cavità e silos.
La Ferramenta Torricella Ettorino dà inizio così ad un “progetto sulla sicurezza” per offrire soluzioni formative ed addestrative al continuo ripetersi di incidenti legati a questo tipo di ambiente lavorativo. Tragedie che mettono in evidenza, oltre ad una strutturale carenza di formazione ed addestramento, anche una completa mancanza di programmazione degli interventi di soccorso che porta, dopo l’iniziale incidente, ad una serie di fallimentari azioni di salvataggio, dovuti agli improvvisi interventi attuati da colleghi non adeguatamente attrezzati e informati.
Un percorso formativo che rappresenta un vero e proprio contributo al miglioramento professionale degli operatori di settore, in un momento di auspicata attenzione sociale alle problematiche antinfortunistiche connesse con l’accesso negli ambienti confinati ed inquinati, spesso causa di incidenti anche mortali.