Guardo la tv e penso: erano giorni che venivano annunciate pessime condizioni meteo e neve ovunque.
Possibile che ci siano furboni dispersi sull'A24 o abbandonati sui treni un po' dappertutto? Possibile che in qualche sperduto paese non sia possibile telefonare, perché tutti hanno i cellulari (inattivi) e nessuno il telefono fisso? E, poi, tutti protestano contro tutti: ma cosa si potrebbe fare contro una neve così abbondante? Rispedire, come nell'85, i carrarmati leopard a ripulire le strade o, come dice La Russa, far spalare i profughi? Fino a neanche tanti anni fa, con la neve si stava tutti a casa: si preparavano dolci, pizze, i bambini giocavano a fare i pupazzi e con gli slittini e la sera ci si ritrovava attorno al camino. Adesso, invece, siamo tutti stritolati dall'imprescindibile ineludibilità dei nostri lavori, e pensiamo che il mondo non possa fare a meno di noi.
Impariamo tutti a goderci il presente, a vivere ogni istante - anche i giorni di neve - con meno ansia e più allegria. Ci sono libri da leggere, film finalmente da vedere, giochi da fare con i bambini e tante palle e pupazzi di neve che ci aspettano nel silenzio ovattato delle nostre strade senza automobili.
Il nevone durerà ancora alcuni giorni, rassegniamoci al fatto che i nostri lavori dovranno aspettarci.
FOTO di LUIGI CINQUINA