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Alto Vastese sommerso dalla coltre bianca e polemiche per il piano neve

Difficoltà in zona per le abbondanti precipitazioni e considerazioni sull'azione della Provincia

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Battuta d'arresto per il maltempo, ieri, ma anche per il piano neve della Provincia che accusa i primi sintomi di cedimento dopo due giorni di "guerra" contro il "generale Inverno". I disagi non sono mancati nell'Alto Vastese. Solo nella tarda mattinata sono state aperte le arterie di collegamento per Torrebruna e Guardiabruna. Isolata fino a tardi anche la frazione Valloni di Schiavi di Abruzzo, perché i mezzi sgombraneve della Provincia si sono dovuti arrendere ai muri di neve lungo il tratto che sale verso il Monte Pizzuto. Nel corso della notte, quando le strade non sono state spazzate dai mezzi della Provincia, la Protezione Civile "Valtrigno" ha dovuto scortare con un pk la guardia medica da Celenza sul Trigno a Castelguidone per un intervento di urgenza sanitaria. Probabilmente a causa della mancanza di personale disponibile due potenti turbine della Provincia sono rimaste in garage e i soli sgombraneve, dotati di normali pale e vomeri, hanno potuto poco o nulla contro i metri cubi di neve caduti nel corso della notte. Solo nella tarda mattinata le turbine sono entrate in azione. Il problema sembra essere collegato al fatto che la Provincia non ha richiamato in servizio tutti gli interinali che anche negli anni scorsi hanno prestato servizio in occasione dell'inverno. E magari sono restati a casa, per motivi di cassa, proprio alcuni lavoratori esperti nella guida delle turbine. I pochi interinali oggi in servizio sono costretti a sobbarcarsi orari di lavoro massacranti, con tutti i rischi del caso. E se sono tutti alla guida degli spazzaneve e spargisale non c'è più nessuno che possa utilizzare le turbine. Ciò si traduce in strade bloccate fino a tarda ora e interi Comuni isolati. GALLERIA FOTOGRAFICA (di ieri mattina) di NATALFRANCESCO LITTERIO a CELENZA SUL TRIGNO
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