''A parole, tutti dicono di voler tutelare le aree dismesse dell'ex tracciato ferroviario da Ortona a Vasto ma, nei fatti, si apre la strada alle speculazioni''. E' la considerazione di Alex Caporale, capogruppo dei Verdi alla Provincia di Chieti, in merito alla striscia di terreno larga 5/8 metri sulla quale poggiavano i binari dalla ferrovia adriatica. ''I cittadini devono sapere - aggiunge - che il parco della costa teatina (istituito con legge nel 2001) non interessa nessuno. Tante belle chiacchiere, molte riunioni e convegni, ma nei fatti manca la volontà di cogliere questa precisa occasione per tutelare l'ultimo tratto di costa abruzzese che ha mantenuto le caratteristiche della tipica macchia mediterranea''. Si rischia così di modificare un tratto di costa che la proposta di legge dei Verdi intendeva trasformare in un'area con uno sviluppo di turismo sostenibile di qualità , volto anche a valorizzare i prodotti tipici, in una zona turistica stile Rimini-Riccione. ''E forse - conclude Caporale - non si vuole istituire una riserva regionale che comprenda anche le areee di punta Aderci di Vasto e della Lecceta di Torino di Sangro, ma creare un consorzio tra Ferrovia, Regione, Provincia e Comuni che porterebbe a una radicale trasformazione dell'ultimo tratto di costa mediterranea d'Abruzzo''.