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Dolore e commozione ai funerali di Roberto Straccia a Moresco

Sentita la partecipazione abruzzese all'estremo saluto all'universitario marchigiano scomparso a Pescara

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“Un’emozione fortissima, un dolore profondo, e la partecipazione solidale dell’intera città di Pescara al dramma che non riguarda solo la famiglia Straccia, ma ha travolto due intere comunità, quella di Moresco e quella di Pescara, inconsolabili nella consapevolezza, oggi, di non essere riusciti a evitare la morte di Roberto, di non essere riusciti a salvare quel ragazzo che ancora ci sorride dai manifesti che tappezzano la città, che ci rendono inconcepibile quella morte. Oggi il padre di Roberto, Mario, mi ha ringraziato mille volte per l’affetto incontenibile ricevuto da tutto il capoluogo adriatico. Ma in realtà sono io che lo ringrazio per averci dato la possibilità di far parte della sua famiglia straordinaria, per averci consentito di condividere un dolore tanto intimo. Troveremo il modo per ricordare Roberto e tenere viva l’immagine e il volto di un giovane che amava la vita. E ancora una volta mi associo alla richiesta ribadita dal sindaco di Moresco, Amato Mercuri, di fare piena luce sulla scomparsa di Roberto, di non smettere di cercare la verità”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia che nel pomeriggio odierno ha preso parte in forma solenne, con la fascia tricolore indosso e con il Gonfalone del Comune e i Vigili urbani in alta uniforme, alle esequie del ragazzo, nella sua Moresco, circondato dai suoi affetti più cari e dalle oltre mille persone che hanno affollato il sagrato della chiesa prima, dov’è stato allestito un maxi-schermo, e presso il cimitero subito dopo per dare l’ultimo saluto al giovane studente marchigiano di 24 anni scomparso a Pescara il 14 dicembre scorso e ritrovato il 7 gennaio nelle acque di Bari. “Cerimonia giustamente blindata, senza l’occhio indiscreto di telecamere e fotografi, ma non per fare un torto agli organi di informazione che hanno svolto un lavoro encomiabile e insostituibile nei giorni frenetici della ricerca disperata di Roberto, quando tutti eravamo convinti che l’avremmo ritrovato vivo, che Roberto magari vagava confuso in città, vittima di un malore, di un’amnesia. Ma oggi la cerimonia era soprattutto per la famiglia che ha dato l’ultimo saluto a un fratello, a un figlio, a un nipote, e oggi si doveva rispetto nei confronti di papà Mario, di mamma Rita e della sorella Lorena – ha spiegato il sindaco Albore Mascia appena rientrato da Moresco -. Mi ha colpito la straordinaria partecipazione dell’intera Moresco, gli amici d’infanzia di Roberto, i compagni d’università, volti che ho avuto modo di conoscere nei giorni scorsi e che oggi ho ritrovato in chiesa, tutti composti, con gli sguardi fissi su quella bara bianca con sopra un mazzo di fiori, bianchi e rossi, e soprattutto il pallone di calcio firmato da tutti i compagni della squadra di Roberto, la Spes Valdaso, con accanto la sua maglia. A nome della città ho ricevuto il ringraziamento del sindaco di Moresco, Mercuri, e di papà Roberto, per la nostra vicinanza solidale, per la disponibilità dimostrata, ringraziamento che a mia volta indirizzo al territorio che ho l’onore di governare. Ma soprattutto ho ringraziato la famiglia Straccia per la compostezza del dolore che ha saputo dimostrare, per aver avuto sempre e solo parole di elogio per la nostra città che Roberto amava. E Pescara non dimenticherà Roberto Straccia, ma troveremo il modo più opportuno per ricordare un amico, un figlio che ci ha lasciato troppo presto”.
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