Il 2011 ha portato ai lavoratori del Vastese crisi ed esuberi. Il 2012, per i sindacati, deve essere l'anno della «cura» in attesa della ripresa.
«Più di 1200 lavoratori sono in cassa integrazione. Centinaia di loro colleghi rischiano il posto di lavoro», denuncia Mario Codagnone, segretario provinciale della Fiom Cgil. «È assolutamente necessario che il Ministero riconosca lo stato di crisi della Val Sinello e del Vastese. Le istituzioni devono battersi per questo», afferma il sindacalista. A San Salvo, si sono svolte le assemblee nello stabilimento della Cima Cosmos. Lavoratori e rappresentanti sindacali hanno concordato le richieste da presentare alla proprietà durante l'incontro programmato nella sede di Assindustria a Vasto. «Diciamo no ai licenziamenti e invochiamo i contratti di solidarietà », ribadiscono i sindacati. In caso contrario, il Vastese è pronto ad aprire la stagione delle proteste. La crisi economica si fa sentire nel comprensorio con effetti sempre più pesanti e i numeri fotografano una realtà preoccupante. Alla difficile situazione della Cima Cosmos si aggiunge quella dei dipendenti della Orlando impianti industriali. Una fetta dell'azienda è stata data in affitto a un'altra società , altri venti lavoratori sono in cassa integrazione e non conoscono il proprio futuro. In Val Sinello, la situazione è drammatica. Alla complicata situazione della Golden Lady (ancora non si conosce il nome del gruppo intenzionato a rilevare l'industria tessile che occupa 382 dipendenti), si unisce il dramma dei 115 dipendenti del gruppo Val Sinello, ossia della Valsinello srl, Teckolamiere e Valsinello Group.
«I lavoratori sono in cassa integrazione. Per il futuro confidiamo nella banche. I segni di ripresa ci sono. Occorre però il supporto degli istituti di credito. È necessario un piano di ristrutturazione finanziaria», concordano Codagnone e Primiano Biscotti della Cisl. Il gruppo produce impiantistica industriale e civile. A detta dei sindacati, si sta risollevando dalla crisi che a fine 2010 ha indotto cinque aziende a unirsi per salvare 115 posti di lavoro. «Chiediamo anche alle istituzioni di perorare la causa del gruppo. Il Vastese non può permettersi di perdere altri cento posti di lavoro», insistono Cgil, Cisl e Uil. Anche Gir Sud e Robotec stanno tamponando il momento di recessione con gli ammortizzatori sociali. Per i colossi industriali la situazione non è più felice. Tutto il settore metalmeccanico attraversa una fase incerta e all'orizzonte non si scorge nulla di buono. La crisi dell'auto si riflette sulle industrie dell'indotto. Per centinaia di lavoratori interinali è a rischio il rinnovo del contratto.
Franco Zerra, rappresentante provinciale della Cisl, lancia un appello ai politici. «È necessario convocare prima possibile un tavolo per mettere in campo iniziative che riescano a traghettare il Vastese fuori da questa fase drammatica. Ma occorre farlo subito, prima che le aziende chiudano e si trasferiscano altrove. Piangere sul latte versato non serve», ammonisce Zerra. Sull'asse Tokio-Parigi proseguono intanto le trattative fra la francese Saint Gobain e la giapponese Nippon Sheet Glass (Pilkington) per definire il futuro della Flovetro attualmente cogestita dai due colossi vetrari. Le trattative sono serrate, la fase estremamente delicata. «L'auspicio di tutti», sottolinea Zerra, «è che si riesca a trovare il modo per continuare a tenere acceso il forno della Flovetro in attesa che il settore dell'auto finalmente si riprenda».