Due assessori (Nicola Tiberio e Lina Marchesani) e tre consiglieri comunali (Giuseppe Forte, Domenico Molino e Maria Amato): è non indifferente l’”ala dissidente” all’interno del Partito Democratico di Vasto alla luce della recente spaccatura prima, durante e dopo il congresso cittadino che, per alzata di mano, ha eletto il 4 gennaio a sera il giovane Antonio Del Casale alla guida della segreteria vastese del partito di maggiore rappresentanza nell’ambito della coalizione di centrosinistra che amministra la città a sostegno del sindaco Luciano Lapenna (con un altro giovane, Giovanni Della Gatta, designato quale vice di Del Casale).
Le parole di ‘pace’ del neo segretario, che ha invitato al confronto ed alla partecipazione nel direttivo che si andrà presto a comporre la parte ‘arrabbiata’, non sembrano al momento trovare riscontri. Anzi, Forte & compagni proseguono nella loro azione di contrasto, ribadendo la contestazione dei metodi seguiti per la convocazione del congresso prima e per le modalità di votazione poi, sottolineando come non sia stata raggiunta la soglia della metà più uno necessaria per la formalizzazione dell’elezione alla segreteria (circa 150 gli iscritti che hanno votato sui 433 complessivi della sezione vastese del Pd). Nel ‘mirino’, in particolare, è finito Angelo Pollutri, sindaco di Cupello e responsabile organizzativo provinciale del Pd che avrebbe condotto un atteggiamento non da ‘arbitro’ nelle evoluzioni pre congressuali e successive.
Confermato anche il ricorso alla direzione regionale del partito proprio contro il metodo seguito nell’indicazione di Del Casale segretario. ‘Maretta’, dunque, e rinnovata tensione nel Pd in particolare, ma - in una sorta di ‘effetto domino’ - anche all’interno di un centrosinistra dove, dalla riconferma del sindaco Luciano Lapenna nel maggio scorso, non sono mancati mai tormenti e fibrillazioni, sia sul piano politico che su quello programmatico. Una prima verifica, in Consiglio comunale, è in programma nella seduta di martedì 10 gennaio quando l’assise civica chiamata a riunirsi per la prima riunione dell’anno 2012. Tra gli argomenti all’ordine del giorno spicca una nuova discussione sulla questione della progettata realizzazione della centrale a biomasse nell’area industriale di Punta Penna, in via don Pino Puglisi. In questo caso ci sarà all’attenzione dell’assemblea una mozione, sottoscritta da 6 rappresentanti delle minoranze consiliari (Mario Della Porta, Massimo Desiati, Andrea Bischia, Davide D’Alessandro, Francesco Paolo D’Adamo e Guido Giangiacomo) con la quale si manifesta la necessità di revocare, da parte della Regione Abruzzo, l’autorizzazione concessa alla ‘Istonia Energy’ promotrice della centrale.
Dal fronte delle opposizioni il commento di Massimo Desiati e Valerio Ruggieri, capogruppo in Consiglio comunale e coordinatore cittadino del movimento Progetto per Vasto. “La spaccatura parte da lontano e si trascina, fino ai nostri giorni, dalla passata amministrazione comunale, raggiungendo momenti apicali in occasione delle tattiche dimissioni Lapenna, nel 2011, e delle primarie per la scelta del candidato sindaco. Quel che desta il nostro stupore è il masochistico atteggiamento di un grande partito, quale il Pd. Infatti, nonostante ai cittadini non importi un bel nulla dei personalismi e delle diatribe che lo dividono, il partito di maggioranza relativa, lo stesso che amministra Vasto, non si impegna per progetti o ipotesi di sviluppo della città ma soltanto per lotte correntizie riferite alla sua gestione interna. Con ciò comunicando di sé un’immagine che lo rende ben distante da tutto ciò che, invece, i vastesi vorrebbero finalmente sentirsi dire in termini di gestione amministrativa della città! Perché invece di consumare tempo ed energie per decidere chi comanda nel Pd, tra complotti e diffamate – concludono Desiati e Ruggieri -, non si esercitano nel ben più importante mandato ricevuto dall’elettorato vastese? Lo stesso, oltretutto, che vorrebbe veder rimossa la città dall’immobilismo e dalla regressione?”