Dall'Arci Nuova Associazione di Vasto riceviamo e pubblichiamo questo intervento relativo alle possibili forme di tutela della costa, alla luce della dismissione del tracciato ferroviario. ''Parco o Riserva noi l'abbiamo sempre detto, per noi non fa differenza, l'importante è che si arrivi ad una protezione di quelle poche cose belle rimaste integre lungo la costa soltanto per la fortunata coincidenza della presenza del tracciato ferroviario, e non certo per scelte politiche, che nel passato sono state più che scellerate. A proposito di bellezze naturali, una futura area protetta deve assolutamente includere a Vasto le seguenti località da nord verso sud: Vignola, La Canale, Torricella, San Nicola, Casarza, Cuncarelle e il Trave. Non ci interessa se in queste località le proprietà sono delle ferrovie o di altri privati, l'obbiettivo è tutelare tutto questo ben di Dio che ci è rimasto. Qualcuno dirà : ma alcune di queste zone sono già edificabili, alcune addirittura con autorizzazioni edilizie già concesse, che fare? Certo, non si può rimanere a guardare, serve una grande volontà politica di chi amministra; prima di tutto perché non istituire una commissione d'inchiesta comunale che vada ad accertare la regolarità sia delle concessioni date ma soprattutto del Prg di Vasto rispetto alle norme del Piano Paesistico Regionale. Ricordiamo che quelle aree erano sottoposte a severi vincoli, come è stato possibile aggirare questi vincoli? Secondo: perché non verificare il patrimonio terriero dei proprietari lungo la costa che hanno maturato diritti grazie ad uno scellerato Prg e proporre loro perequazioni, ovvero trasferire il valore che hanno maturato lungo la costa su terreni di proprietà che hanno in altri luoghi, sì perché i proprietari lungo la costa hanno maturato con il Prg un diritto economico ma non un diritto a costruire sulla costa ad ogni costo; terzo ma in ultima analisi: qualora fosse realmente indispensabile, arrivare anche a contenziosi con i proprietari e magari anche rimborsare qualche situazione realmente complicata, i cittadini capirebbero tranquillamente questo sacrificio. Siamo all'ultimo bivio per salvare la nostra scogliera, ricordiamo che sono in arrivo circa venti villette a contrada Canale in riva al mare e un villaggio turistico con piscine in riva al mare a Vignola, e non sappiamo cosa è in progetto a San Nicola, ma anche lì ci sono rischi seri. La mini variante al Prg che tutela le aree in dismissione della ferrovia va bene, ma non è sufficiente, noi torniamo a fare una nostra vecchia ma sempre attuale proposta, una variante al Prg che estende il Parco Urbano di Casarza fin sotto la costa fino a Vignola verso nord e fino al Trave verso Sud. La selvaggia cementificazione in città degli ultimi anni rende insufficiente il Parco Urbano di Casarza e fa nascere l'esigenza di un suo ampliamento in modo da ripristinare quel giusto equilibrio tra cemento e verde''.