Mercoledì pomeriggio alle 15, al PalaBCC di via dei Conti Ricci, è programmato il congresso cittadino del Partito Democratico, per l'elezione del nuovo segretario e gruppo dirigente dopo i mesi di commissariamento successivi alle dimissioni del precedente vertice rappresentato dall'attuale presidente del Consiglio comunale e consigliere provinciale Giuseppe Forte.
"L’attesa è finita e si va finalmente a questo importante appuntamento organizzativo per dare al partito un direttivo ed un segretario e ricominciare a fare politica dopo la lunga 'vacanza elettorale' - scrive in una nota Nicolangelo D'Adamo, ex consigliere comunale del Pd e punto di riferimento del partito -. Questo però è l’auspicio - aggiunge -, invece densi nuvolosi neri si addensano su quell’appuntamento, tali da far dubitare che il partito ne possa uscire rafforzato ed in grado di far politica sul serio, sostenendo così l’attività amministrativa che lo vede molto esposto come partito di maggioranza. Il pericolo è maggiore se si pensa, come molti segnali fanno intendere, che le divisioni, vecchie e nuove, non nascono tanto da rancori e personalismi, ma dal modo stesso di intendere il ruolo di una sezione politica di partito. Pensare di unire funzione amministrativa e funzione politica nelle mani di una persona, per giunta giovanissima (si ventila l’ipotesi di eleggere segretario un giovane universitario già consigliere comunale), è il segno di un progetto chiarissimo: ridurre ad un ruolo ancillare il segretario ed il direttivo lasciando mano libera all’attività amministrativa".
"E’ una operazione legittima, naturalmente - aggiunge D'Adamo -, ma lacerante perché nei partiti 'democratici', e quindi non 'padronali', pochi accettano di relegare l’attività politica in un ruolo subalterno rispetto all’attività amministrativa. Fra poco sapremo chi e con quali voti vorrà assumersi la paternità di una elezione a maggioranza del nuovo segretario, rifiutando qualsiasi ascolto alle richieste di chiarimento politico per avviare un progressivo ricompattamento di tutto il partito, uscendo così una volta per tutte da quella brutta dicotomia tra ex popolari ed ex democratici di sinistra che pesa tuttora sul Partito Democratico".
Ivo Menna (La Nuova Terra), che in questi ultimi giorni interviene spesso sulle vicende del Pd, lamentando ancora una volta le risposte non arrivate alla sua richiesta di iscrizione al partito, chiede a Del Casale di ritirare la sua candidatura e, alla dirigenza del partito, di riconsiderare la convocazione del congresso.