“Lo screening mammografico nella regione Abruzzo” è il titolo dell’importante convegno che si terrà nella giornata di domani, lunedì 12 dicembre presso il Romantic Hotel Villa Maria di Francavilla al Mare.
La Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti presenterà i nuovi programmi di screening per il tumore alla mammella.
Per cercare di capirne i contenuti e quale sarà il ruolo dell’ospedale 'San Pio' di Vasto, abbiamo percorso un viaggio all’interno del reparto di Radiologia accompagnati dal primario, la dottoressa Maria Amato che è stata tra le più accanite sostenitrici ed ideatrici dell’innovativo progetto. La motivazione è facilmente intuibile: “Una diagnosi precoce salva la vita”.
“La necessità di riprendere il discorso legato allo screening mammografico, a seguito dell’interruzione del programma di prevenzione Seno Sano, era impellente – racconta la dottoressa Amato -. In Abruzzo lo screening della mammella è stato sinora affrontato come attività straordinaria, c’è, invece, assoluta necessità di far rientrare lo screening nei reparti di Radiologia come attività routinaria”. La Amato dà delucidazioni sul programma di screening “organizzato”, volto alla riduzione del rischio di mortalità e alla tutela della salute delle donne che vedrà impegnata un’équipe di radiologi (cinque per la precisione) dedicata unicamente alla patologia della mammella. Una delle grandi innovazioni del “percorso mammella” è costituita dai mammografi digitali presenti nei vari presidi ospedalieri del territorio provinciale che rendono la lettura dei dati più accessibile. Gli esami continueranno a essere effettuati dai tecnici negli ospedali ai quali le donne fanno riferimento abitualmente, ma le immagini convergeranno verso l’ospedale di Ortona (unità operativa, la breast unit, che gestirà tutta l’attività senologica aziendale), dove si procederà alla loro lettura e alla refertazione. “Così – ha riferito la dottoressa Amato – c’è garanzia di expertise. I medici potranno refertare dalle 3.000 alle 5.000 mammografie annue. L’azienda – ha chiarito il medico primario - si sta adeguando ad individuare le classi di priorità per rendere automatico l’accesso di urgenza rispetto alla routine. Le classi di priorità per il test mammografico, secondo la delibera regionale, sono tre: 1-urgente; 2-breve; 3-differibile o programmata. Per quanto riguarda il punto numero 1, i tempi di attesa per la prenotazione di una mammografia, effettuata sempre presso il Cup, vanno da 0 a 3 giorni. Per La seconda classe di priorità, invece, sarà possibile ottenere una prenotazione entro 10 giorni. Il che renderà la situazione più controllabile anche in termini di tempi di attesa. Erano passi necessari da compiere per il miglioramento della sanità e per garantire un percorso protetto alla donna. Questa proposta – ha proseguito – è stata ragionata tra le radiologie e le Asl, abbiamo trovato il direttore Zavattaro attento e sensibile sul percorso mammella. Il direttore generale ha fatto indubbiamente una scelta di non facile realizzazione, una scelta di qualità”.
Altro punto delicatissimo toccato da Maria Amato (ne parlerà al convegno di domani) ha riguardato la comunicazione della “brutta notizia”. “Le difficoltà che può avere un medico nel comunicare una malattia al paziente sono enormi. Il medico è umano e molto spesso ha paura di esprimere le proprie emozioni. La comunicazione della brutta notizia è un momento chiave, si tratta di mettere il paziente nell’assetto di combattere la malattia”.
Nella locandina di seguito il programma completo del convegno.