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Vecchie e nuove povertà nel dossier della Caritas diocesana di Chieti-Vasto

Tante le situazioni di difficoltà

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Ci sono i ‘nuovi poveri’? Sì, ci sono i nuovi poveri. Chi sono i ‘nuovi poveri’? L’elenco è lungo e variegato. A rispondere alla prima domanda non serve un esperto. Basta girarsi attorno e rendersi conto di una realtà indubbiamente preoccupante. Ed è quella che è emersa anche nel corso dell’iniziativa di mercoledì mattina a Chieti, organizzata per presentare il dossier sulle povertà curato dalla Caritas diocesana di Chieti-Vasto. Le situazioni difficili sono in costante aumento, anche nel nostro territorio. E’ la crisi occupazionale, naturalmente, ad incidere maggiormente. Le tante realtà industriali - piccole, medie ed anche grandi – in sofferenza, le chiusure per molti siti alle porte, la cassa integrazione, le difficoltà di molti giovani ad entrare nel mondo del lavoro e di molti quarantenni/cinquantenni a ricollocarsi dopo aver perso il proprio posto danno conto di uno scenario decisamente grave. La parola povertà è la parola chiave in questo contesto. Intendendola nel senso più classico del termine non stiamo parlando di un fenomeno nuovo ed improvviso, ma ad essa, specie in questi ultimi anni, si è aggiunta una corposa fetta di persone costrette a fare i conti intanto con una condizione economica deficitaria, ma soprattutto con un senso di instabilità, di incertezza, di precarietà insomma, che non può che ripercuotersi, negativamente, anche nel sistema delle relazioni sociali e della vita di comunità. Con un introito, quando va bene, di 700-800 euro mensili, far fronte alle esigenze quotidiane, può diventare insormontabile. A soffrire maggiormente sono le famiglie con situazioni complicate al loro interno, magari con a carico diversamente abili, soggetti con problemi di salute e anziani non autosufficienti, ed ancora trentenni laureati che difficilmente riescono ad avere garantita un’occupazione (stabile sarebbe un sogno, ma anche per un tempo limitato) e persone per le quali, una volta espulse dal ciclo produttivo ed un po’ più in là con l’età, diviene realmente un’impresa ritrovarsi ricollocate. E’ specialmente a queste figure che il dossier della Caritas fa riferimento. Ad illustrarlo sono stati il vescovo della diocesi di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, don Enrico D’Antonio, uno dei due direttori della Caritas diocesana e dalla vice direttrice Valeria La Rovere, unitamente al responsabile della casa di accoglienza ‘Mater Populi’ di Chieti Mario Olivieri. I dati forniti emergono dal ‘Progetto Gemino’, una raccolta su internet, ovviamente parziale, che ‘fotografa’ le richieste di sostegno da parte di chi si trova in chiara difficoltà. Un numero costantemente in crescita. “Gli stranieri sono in maggioranza – rileva La Rovere – ma cresce notevolmente il numero degli italiani, anche nella nostra provincia. E parliamo di nuclei familiari in difficoltà economica, singoli disoccupati, lavoratori precari o in cassa integrazione, spesso laureati”. Ed in questo ambito sono principalmente le donne a muoversi. “Ci mettono la faccia – aggiunge La Rovere -. E’ raro che venga un uomo a chiedere aiuto. Il più delle volte è la moglie, se non la mamma, ad agire”. Per il vescovo Forte le ripercussioni negative sulla società sono evidenti. “La ricaduta della crisi è drammatica e viviamo un momento di assoluta emergenza, con famiglie che faticano sempre più ad arrivare a fine mese, lavoratori sfiduciati e disperati. E aumentano i casi di suicidio, ma di questo se ne parla soltanto a livello di cronaca, senza intervenire. Non possiamo chiudere gli occhi dinanzi a questo scenario. Come diocesi e Caritas cerchiamo di fare la nostra parte, ma è chiaro che sono le istituzioni ad essere chiamate ad un’iniziativa concreta che incoraggi la fiducia. E’ necessario fare rete tra gli attori del mondo economico e sociale coinvolgendo chi ci governa ed amministra, la categoria imprenditoriale e le banche”. Una nota di speranza non manca. “Diamo numeri, monitoriamo la realtà, ma ogni caso ha una sua storia di vita alle sue spalle. Ed allora sono importanti anche l’ascolto, il sostegno morale, la comprensione. E voglio sottolineare – conclude il vescovo – l’impulso del volontariato e di tanti giovani soprattutto”. A Vasto, a cura della Caritas, va avanti l’attività della Mensa di via Buonconsiglio, portata avanti con la direzione di suor Gianna, con il gratuito sostegno di numerosi volontari e le offerte di tanti cittadini che donano alimenti e prodotti freschi. Quotidianamente sono più di 30 i fruitori della Mensa. E anche qui i numeri sono in crescita.
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