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Centrale a biomasse, 'Si faccia un referendum popolare sulla questione'

L'invito di Menna (La Nuova Terra), Alinovi (Codici) e Moretti (Osservatorio Antimafia)

a cura della redazione
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Coinvolgere in maniera diretta la popolazione vastese sulla questione della prevista realizzazione della centrale a biomasse a Punta Penna. A proporre l’idea di un referendum sulla questione, tanto dibattuta negli ultimi giorni, sono Ivo Menna della lista ‘La Nuova Terra’, Riccardo Alinovi, responsabile vastese dell’Associazione ‘Codici Abruzzo’ e Stefano Moretti, in qualità di rappresentante dell’Osservatorio Antimafia di inchiesta della Regione. Tutti, sostanzialmente, manifestano non pochi dubbi e netta contrarietà all’insediamento della centrale, in un’area che, seppur industriale, è comunque ubicata a ridosso di una riserva naturale, quella di Punta Aderci e di quello che dovrà essere il futuro Parco Nazionale della Costa Teatina. Menna, da parte sua, punta l’indice anche nei confronti del Consorzio Industriale del Vastese che avrebbe potuto ‘suggerire’ una diversa localizzazione della centrale progettata dalla ‘Istonia Energy’ a Punta Penna, parlando apertamente dell’area industriale della Val Sinello. Alinovi e Moretti sottolineano le conseguenze, a loro giudizio disastrose, che la concretizzazione del progetto potrebbe avere per il comparto turistico, già messo a dura prova da altre emergenze e situazioni di difficoltà e disagio manifestatesi in modo particolare nel corso dell’estate da poco trascorsa. Nel mirino finiscono entrambi gli schieramenti politici, a livello locale e regionale, che non si sono adoperati per il contrasto effettivo del progetto. E Alinovi, consigliere comunale nella passata amministrazione, ricorda pure il disatteso impegno dell’assise civica dell’anno scorso nel corso della quale all’unanimità l’assemblea si espresse contro la centrale. Sottolineato anche il mancato pronunciamento, sulla questione, di quanti maggiormente coinvolti nel comparto turistico cittadino, albergatori e balneatori in particolare, rimasti ‘silenti’ nel dibattito in corso.
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