"Non sono contrario alla sede del Parco a Vasto, sono contrario a qualsiasi sede in qualsiasi città, poiché sono contrario all’istituzione del Parco della Costa Teatina”.
Ribadisce un concetto non nuovo Mauro Febbo, assessore regionale all’Agricoltura del Popolo della Libertà e responsabile del tavolo di coordinamento tecnico sulla perimetrazione.
Febbo è intervenuto precisando alcune sue dichiarazioni rese proprio a Vasto, in occasione della sua presenza in città per un protocollo d’intesa sul pomodoro ‘mezzotempo’ e per una conferenza politica sulla campagna di tesseramento, da poco conclusa, al Pdl. Dichiarazioni (si parlava del ‘no’ che Febbo avrebbe dichiarato dinanzi ad un'ipotesi di Vasto sede del Parco) subito contestate da un consigliere comunale (Davide D’Alessandro di Alleanza per Vasto) e dal sindaco della città Luciano Lapenna. “La mia posizione – ha aggiunto Febbo - è chiara e coerente sin dal 2001 quando da presidente della Provincia di Chieti avevo preso le distanze dal quel Parco lavorando invece all'istituzione di un progetto, portato avanti dopo anche dalla Giunta Coletti, che valorizzi tutta l'area ricadente sull'ex tracciato ferroviario e che vede ancora oggi la Provincia protagonista con un accordo di programma firmato ed un finanziamento regionale con fondi Fas di 16 milioni di euro. Piuttosto i vastesi possono chiedere ai Caporale (Walter e Alex) cosa hanno prodotto e fatto concretamente per lo sviluppo e la tutela di quest'area nel periodo 2004-2009, quando nella Giunta Coletti vi era l'assessore Petta (Verdi) e in Regione l’assessore Caramanico (Sel) e al Governo nazionale Pecoraro Scanio”.
Oltre al Parco Febbo tira in ballo anche la questione della centrale a biomasse progettata a Punta Penna, a ridosso della riserva naturale di Punta Aderci. “Come mai - dice - Lapenna difende a spada tratta, con una maggioranza che appare sempre più divisa, la centrale a biomasse di 4 MW in un luogo dove esiste una riserva naturale di immensa bellezza e nello stesso tempo vuole il Parco della Costa Teatina? Forse – ha concluso Febbo - si vuole distogliere l’attenzione per non vedere le enormi contraddizioni politiche e amministrative della giunta Lapenna”. Rincara la dose il consigliere comunale e provinciale pidiellino Etelwardo Sigismondi: “Se il centrosinistra avesse creduto veramente nel Parco, quando la filiera governativa era in mano a loro, si sarebbe potuto dare un grosso impulso. Altra dimostrazione del fatto che la Sinistra non crede nel Parco è la proposta di perimetrazione piena di contraddizioni che noi abbiamo puntualmente messo in evidenza durante il dibattito in Consiglio comunale. Sa più di un compromesso, che di una volontà di voler investire sul Parco. Il sindaco, piuttosto, pensasse a chiarirsi un attimo le idee perché un giorno si dichiara favorevole al Parco e fa l’ambientalista, l’altro si dichiara favorevole alle biomasse ed un altro giorno ancora si dichiara favorevole alla nuova città satellite a Colle Pizzuto che prevede la costruzione di unità abitative per 4mila abitanti”.