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'Sanitopoli' in Abruzzo: lettera di Del Turco a Marino (Pd)

L'ex presidente della Regione scrive al vertice della Commissione parlamentare d'inchiesta sul servizio sanitario

a cura della redazione
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Sulle vicende della sanità in Abruzzo e sull'inchiesta giudiziaria che ha investito la sua amministrazione regionale, l'ex governatore Ottaviano Del Turco ha indirizzato una lettera all'on. Ignazio Marino del Partito Democratico, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema sanitario nazionale. "Caro Presidente, sono rimasto colpito dai contenuti riportati dalla stampa sull’audizione dei Pubblici Ministeri che hanno indagato sulle questioni inerenti la Sanità in Abruzzo. Ritengo francamente singolare che la Pubblica accusa,che è una delle parti della dialettica processuale,venga ad anticipare in una Commissione Parlamentare ,la sua requisitoria e ad esporre il suo “teorema” accusatorio durante un processo in corso. Per di più un processo che si trova soltanto alle battute iniziali. La corte non ha potuto ancora ascoltare gli organi di Polizia giudiziaria che hanno svolto le attività investigative e, soprattutto, che non ha ancora potuto ascoltare,ne i testi della difesa,né tantomeno la discussione sui fatti processuali ancora tutti, e sottolineo tutti, da accertare. Non è questa la sede per confutare il “teorema accusatorio” della Procura :il processo si terrà, e si concluderà, nell’aula di giustizia. Mi preme però evidenziare,quanto alla gestione della Sanità durante il periodo della mia Presidenza, questi “fatti” inoppugnabili e documentabili: Tutte le leggi regionali,tutti i provvedimenti della Giunta, che ho avuto l’onore di presiedere, tutte le verifiche ispettive e i loro successivi adempimenti, sono ancora tutti, sottolineo tutti, in vigore. Non solo : hanno passato positivamente il vaglio della Giustizia Amministrativa (il Consiglio di Stato) e persino della Corte Costituzionale,come nel caso della L. n.6/2007 sulla revisione della rete ospedaliera duramente attaccata dalle cliniche private e dall’AIOP. La Suprema Corte ha ritenuto, con una sentenza dalle motivazioni chiare, assolutamente esemplare ,tutte legittime le decisioni della Giunta . Potrei citare ancora la L. n.20/2006 sui controlli e l’appropriatezza delle prestazioni;la L.32/2007 sull’accreditamento delle strutture sanitarie;la L.5/2008 sul Piano sanitario Regionale;il piano di rientro dal debito sottoscritto dalla mia Giunta nel 2007. Ripeto: tutte queste leggi e i conseguenti provvedimenti,sono ancora tutti in vigore e hanno prodotto, nel tempo, quei risultati sul risanamento dei conti che ora sono presentati con orgoglio dalla Giunta in carica. La fortuna della Giunta Chiodi è che il lavoro più difficile e doloroso sui conti della Sanità è stato fatto dalla mia giunta ed è stato sostenuto dalla maggioranza che aveva vinto le elezioni. Ai vincitori ,invece, è stato lasciato un carico di debiti e di cambiali da onorare davvero impressionante. Più recentemente ,nei mesi di Giugno e Luglio scorsi, il Consiglio di Stato, con due importanti sentenze( che la Procura non ha depositato agli atti),ha riconosciuto come assolutamente legittimi anche i provvedimenti relativi alla riduzione dei budget assegnati alla sanità privata e soprattutto la riduzione delle tariffe per le singole prestazioni da noi operate. Quanto ai controlli, i primi due provvedimenti presi dalla mia Giunta sono stati la revoca della Commissione ispettiva precedentemente nominata dalla giunta Pace e la totale revisione del protocollo ispettivo che l’AIOP aveva concordato con la precedente Giunta,che prevedeva il controllo del solo 5% delle prestazioni. La nostra Commissione Ispettiva per gli anni 2005-2007 ha invece effettuato controlli sul 100% delle prestazioni,arrivando a recuperare oltre 120 M di euro dalle cliniche private. Sarà per questo che l’AIOP ha deciso di costituirsi parte civile contro la nostra Giunta ma non contro quella precedente che li aveva così “gentilmente” favoriti. Quanto alle cartolarizzazioni, la Procura non ha ancora spiegato come mai gli oltre 80 M di euro extra budget, pagati alle cliniche private nella prima cartolarizzazione sulla base di un accordo sottoscritto con l’AIOP che ne è stata l’ispiratrice, e dichiarata ,anche da una sentenza, crediti illegittimi e non dovuti,non abbia prodotto nessun provvedimento giudiziario da parte della Procura di Pescara per il recupero di quelle ingenti risorse pubbliche. Anzi, incredibilmente, ha utilizzato l’AIOP come sua consulente, e individuata la stessa come parte lesa. Vale a dire, hanno incassato ben 80 M di euro non dovuti, e si sono pure costituiti parte civile contro la mia Giunta, perché avevamo cercato di fermare quel saccheggio. Ma tutto questo sarà appunto oggetto della discussione processuale. Caro presidente, apprendo che sarà ascoltata anche l’AIOP che è l’istituzione che ha maggiormente ottenuto vantaggi patrimoniali non dovuti,mentre la sua Commissione ha inspiegabilmente annullato l’audizione dell’Assessore alla Sanità della mia Giunta ,il Dott. Bernardo Mazzocca , che, sicuramente meglio di me, avrebbe potuto spiegare ,essendone l’autore, l’impianto riformatore della nostra politica sanitaria. L’assessore Mazzocca era stato a suo tempo convocato,poi però quella convocazione è stata annullata. Mentre ,incredibilmente, ora si annuncia l’audizione del Presidente dell’Ospedalità privata Abruzzese .Se dovesse essere confermata questa notizia ,mi auguro che qualcuno riesca a chiedere al presidente come hanno ottenuto il riconoscimento di 80 M di euro non dovuti ,o come hanno fatto a firmare( in 5 minuti) un nuovo contratto negoziale del valore di circa 400 M di euro mentre, nel 2005, era in svolgimento la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale. Quel contratto ,valevole per 3 anni, ha dato il colpo di grazia alle casse della Regione ed è stato ottenuto dall’AIOP proprio mentre si stavano svolgendo le elezioni regionali. Un contratto che impegnava il bilancio della regione per cifre enormi, per metà della legislatura della giunta che avrebbe avuto il consenso degli elettori qualche giorno dopo. La Commissione Parlamentare ha naturalmente il pieno diritto di ascoltare chi ritiene più opportuno per arrivare a formarsi una sua opinione sulle ragioni della crisi drammatica del sistema sanitario . Ma, se la sede della Commissione Parlamentare si trasforma in una occasione irrituale in cui una, o più parti di un processo, ancora tutto da svolgere, viene a “raccontare” la sua versione allora si dia anche alle altre parti in causa questa possibilità . In primo luogo all’Assessore Mazzocca che insieme all’Agenzia Sanitaria Regionale,sono stati i protagonisti di quella che per me, e non solo per me, è stata una positiva stagione di riforme che ha generato la violentissima reazione dell’ospedalità privata abruzzese. Come lei ricorderà ,ed è agli atti della Commissione , io non ho utilizzato l’occasione della mia audizione per raccontare al Parlamento che il Processo stava dimostrando la nostra estraneità ai reati per i quali esso si celebra. Conosco le prerogative di una commissione d’inchiesta avendone presieduta una per quasi cinque anni .Non ho mai convocato una Procura qualsiasi e, trattandosi di Mafia e criminalità organizzata, era possibile chiamarle tutte, per analizzare processi importantissimi in corso in varie sedi giudiziarie. Per questo ,avendo letto sui giornali abruzzesi una sorta di annuncio di conclusione del processo ,in una sede irrituale ,ho ritenuto di dovere a Lei, ed alla Commissione che Ella presiede, queste precisazioni. Con la stima ed il rispetto di sempre".
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