Le parole del parroco di Stella Maris, padre Luigi Stivaletta, in qualche maniera hanno provato a lenire e a dare conforto a quanti, i familiari in particolare, sono rimasti comprensibilmente scioccati e toccati dalla triste e dolorosa vicenda dell’omicidio-suicidio a Vasto Marina.
A distanza di quasi una settimana dal tragico episodio, consumatosi venerdì sera nell’abitazione del complesso residenziale ‘Neptunia’ sulla Statale 16 Adriatica Sud a Vasto Marina, celebrati oggi pomeriggio, nella chiesa di San Francesco d’Assisi, i funerali di Mirella La Palombara e Nicola Desiati, 43 e 47 anni.
Le due famiglie hanno voluto le esequie funebri congiunte ed in tanti, tra altri familiari, amici, conoscenti e colleghi di lavoro della Guardia di Finanza di Nicola e della ‘Gissi Confezioni’ di Mirella, si sono voluti stringere al loro immane scoramento. Un fatto di sangue, violento e angosciante, e due esistenze finite nella maniera più tragica, quelle di Mirella e Nicola con la donna assassinata a colpi di pistola dall’uomo prima del suicidio di quest’ultimo. Sul valore del perdono, soprattutto, la voce di padre Luigi e sulla necessità di ridare corpo e luce ad una considerazione più giusta della vita, anche prendendo spunto dalle riflessioni, sui recenti episodi ravvicinati di cronaca avvenuti in città, da parte del vescovo Bruno Forte che ha parlato di “passioni tristi nella società e sottovalutazione del valore della vita”. E poi l’ascolto, “la capacità – dice padre Luigi - di tornare ad ascoltare l’altro, presi come siamo dalla frenesia dei ritmi di oggi e dalla conseguente superficialità dei rapporti”.
Dopo la conclusione del rito funebre i due feretri sono stati trasferiti al cimitero comunale di Vasto per la relativa tumulazione.