Dall'associazione civica 'Porta Nuova', presieduta da Michele Celenza, riceviamo e pubblichiamo un nuovo intervento relativo alla questione della progettata centrale a biomasse da realizzare nell'area di Punta Penna.
Di seguito il documento.
"Alcuni giornali locali hanno scritto che il parere favorevole reso dal Sindaco lo scorso 31 marzo sulla centrale a biomasse della società svizzera Istonia Energy era 'un atto dovuto'. Non è vero. Al contrario, l’art. 217 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie riconosce al Sindaco, in casi come questo, 'un’ampia potestà di valutazione', e dunque un’ampia potestà di esprimere parere negativo. L’avesse fatto, l’intera procedura si sarebbe probabilmente fermata lì. 'Il parere negativo reso dal sindaco', ha scritto il Tar Lazio in una recente sentenza, 'ha sostanziale connotazione di dissenso correlato alla tutela di un interesse sensibile ed implica la conclusione del procedimento'. Di ciò avevamo già detto nel nostro comunicato del 2 novembre 2010. Fossimo stati ascoltati, le cose non sarebbero giunte a questo punto.
Ma il parere negativo del Sindaco non solo era possibile: era doveroso. Il Consiglio comunale aveva già deliberato la sua 'contrarietà all'insediamento', e richiesto dalla Regione – senza ottenerla - la Valutazione di Impatto Sanitario. Nonostante ciò il Sindaco di Vasto ha espresso parere favorevole, senza nemmeno avvisarne la propria maggioranza, e contravvenendo per di più ad un’altra delibera di Consiglio. Evidentemente il Consiglio comunale, a Vasto, conta zero. Intanto il medesimo si appresta, il prossimo giovedì 27, a discuterne una terza…
Questa riguarderà l’eventuale presentazione di un ricorso al Tar da parte dell’Amministrazione. Abbiamo già detto che, a nostro avviso, i presupposti tecnici ci sono tutti. Ma la questione tecnica ne contiene un’altra, più generale. Quali benefici trarrebbe la comunità , locale o nazionale, dalla costruzione della centrale? Ad oggi, né l’azienda svizzera, come ha rilevato Legambiente, né alcun altro, aggiungiamo noi, si è mai arrischiato a rispondere a questa semplice domanda. Per contro, sono molteplici i danni che alla comunità locale certamente ne deriverebbero: sia per un pregiudizio all’integrità dei luoghi (l’impianto sorgerebbe a circa 200 metri dal SIC e dal Parco Nazionale); sia per le emissioni in atmosfera (NOx, particolato, etc) che di sicuro non migliorerebbero il quadro, già critico, della qualità dell’aria nella nostra zona.
Siamo di fronte all’ennesimo conflitto tra interesse privato e pubblico interesse. La città attende di sapere da che parte stanno il Consiglio, Sindaco, l’Amministrazione.