“La classe politica? Pensa a schieramenti, riposizionamenti, rimpasti di giunte, strategie in vista delle prossime elezioni. Mai che ci si occupi di questioni concrete, del lavoro che non c’è o di quello che c’è e che sempre più è a rischio. E’ un panorama desolante”.
E’ sconfortante l’analisi di Giuseppe Rucci, segretario provinciale della Filctem-Cgil. All’indomani di un’ennesima riunione, presso la sede vastese dell’Assindustria in corso Mazzini, tra rappresentanti delle organizzazioni sindacali e direzione aziendale dello stabilimento per l’infinita vertenza Golden Lady, Rucci fa il punto della situazione e rilancia la preoccupante mancanza di azioni significative e decisive da parte delle istituzioni. Per la Golden Lady la chiusura della fabbrica è ormai ad un passo. Il percorso attuale è quello avviato tempo fa, con le misure degli ammortizzatori sociali utili a rendere meno ‘traumatica’ l’uscita dei lavoratori dal ciclo produttivo. Ne sono 382 ad essere coinvolti. L’azienda, proprio nella riunione di ieri, ha comunicato l’intenzione di avviare le procedure di mobilità per i lavoratori del sito gissano, preludio dei licenziamenti. I rappresentanti sindacali chiedono il riconoscimento di un ulteriore periodo di cassa integrazione straordinaria, di due anni, per chiusura. Ma senza l’intervento della politica ogni sforzo risulta vano, evidenzia Rucci.
Politica assente, distratta, se non indifferente. Dopo l’incontro del 13 settembre scorso a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, nessuna novità saliente è stata registrata. Il riconoscimento dell’area di crisi per la Val Sinello, fin qui, è soltanto sulla carta. Dei progetti di riconversione, a parte qualche ‘voce’, non si ha contezza. E, oltre alla politica, l’indice è puntato anche su Confindustria che oltre ad annunci e richieste definite ‘fumose’, poco opera ed incide con scelte ed investimenti fattibili.
Una crisi, insomma, davvero pesante e che investe non soltanto il settore tessile, ma che, in generale, coinvolge diversi altri comparti produttivi, dal metalmeccanico al manufatturiero, dal vetrario all’energetico.