In attesa dei risultati ufficiali dell'autopsia eseguita oggi (ci sono 60 giorni di tempo) restano i riscontri della prima ricognizione cadaverica in base alla quale sono state tre le coltellate inferte alla schiena di Neila Bureikaite, la ragazza di 24 anni di nazionalità lituana uccisa nell’abitazione di via Sandro Pertini, al terzo piano di un palazzo al civico 12, che divideva a Vasto con il suo compagno Matteo Pepe, 43 anni, da sabato mattina in carcere, fin qui unico sospettato dell’omicidio.
In Tribunale, è programmata nella mattinata di domani, martedì 18 ottobre, l’udienza di convalida dell’arresto dell’imprenditore del ramo edile di Lucera, difeso dall’avvocato Pasquale Morelli del Foro della città pugliese. Quest’ultimo, in una dichiarazione resa ieri all’Agenzia Giornalistica Italia, aveva sottolineato che durante l’interrogatorio Pepe ha fornito agli inquirenti la sua versione dei fatti, ma senza essersi assunto la responsabilità della morte di Neila Bureikaite. La famiglia di Pepe, inoltre, affiderà ad un comunicato stampa i propri pensieri sull'accaduto, preferendo al momento non commentare la ridda di dichiarazioni e ipotesi pure emerse in questi ultimi giorni. Le indagini, intanto, vanno avanti. Ed è in particolare su conoscenze e rapporti dell’avvenente giovane lituana che le attenzioni della Procura di Vasto, con il coordinamento dal sostituto Enrica Medori, sembrano essersi focalizzate, sin dai momenti successivi la scoperta dell’efferato delitto. Da riscontrare anche attraverso l’esame del pc portatile, finito a terra e rotto a quanto pare prima dell’omicidio, ma dal quale recuperati alcuni file. Computer al quale la ragazza, a quanto pare, trascorreva diverso tempo intrattenendo contatti e relazioni.
L'ipotesi dell'omicidio ‘passionale’ resta al momento quella più plausibile per gli inquirenti. Per loro lavoro intenso per la preparazione delle ‘carte’ e delle motivazioni da presentare al Gip per la richiesta della convalida del provvedimento d’arresto nei confronti di Pepe.
Eseguito l’esame autoptico, intanto, si è in attesa anche del via libera dei magistrati alla restituzione della salma alla famiglia della giovane Neila. Ed è stata contattata l'ambasciata lituana a Roma per le relazioni con la famiglia della vittima. Una giovane di 24 anni che ha trovato una morte violenta e assurda, a più di mille chilometri dalla sua terra d’origine.