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Saltano le attività pomeridiane per il giornalino scolastico, l'amarezza degli studenti del 'Mattioli'

Lettera aperta al dirigente Marcucci

a cura della redazione
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Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta, a firma degli studenti del Liceo Scientifico 'Raffaele Mattioli' di Vasto, indirizzata al dirigente scolastico Silvana Marcucci. Lo spunto è offerto dall'impossibilità di organizzare l'attività pomeridiana per l'elaborazione del giornalino scolastico. Vengono innanzitutto richiamati due articoli della Costituzione Repubblicana, il 9 ("La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica […]") ed il 21 "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. [...]" Di seguito la lettera. "Egregia sig.ra Preside, questa non vuole essere una lettera di polemica o di protesta sterile e fine a se stessa: Le rivolgiamo questa lettera, come lettera di cultura, scritta e sentita da giovani che credono nella cultura e rivolta a chi 'questa cultura' ce la insegna e che la padroneggia da più tempo di noi. Come cittadini italiani ci riconosciamo nei due articoli della Costituzione sopracitati e vorremmo che la scuola in quanto servizio pubblico ci permetta di esercitare quello che è il nostro diritto-dovere all'istruzione. In data 27 settembre un gruppo di 28 ragazzi è stato 'cacciato' dall'edificio scolastico per problemi burocratici ed economici. Varie motivazioni sono state addotte, con indisponenza, all'impossibilità di svolgere in tale data l'attività pomeridiana del giornalino scolastico, mettendo in serie difficoltà studenti e docenti. I tagli al personale A.T.A. ed il pretestuoso mancato preavviso hanno dato modo alla dirigenza di sottrarsi alla responsabilità, che la scuola ha verso gli alunni minorenni e le loro famiglie. A causa di malintesi e cavilli, la scuola non ha saputo o non ha voluto essere in grado di supportare un'attività, che da anni si svolge all'interno del liceo e che fino ad adesso non aveva mai incontrato simili difficoltà. Il gesto e i modi usatici hanno deluso e disilluso la nostra speranza di poter ancora costruire qualcosa in un paese in cui le difficoltà economiche e sociali sono evidenti, in cui il futuro, il nostro futuro, diventa sempre più precario, in cui l'unico luogo che dovrebbe essere casa di diritti, civiltà e cultura ha chiuso le porte a giovani ragazzi volenterosi di poter migliorare anche solo loro stessi. Per questo, rivendichiamo il nostro diritto ad essere rispettati come persone, studenti e cittadini italiani meritevoli. Se vogliamo che il nostro paese risorga su basi meritocratiche e democratiche è bene che si cominci da oggi e non si aspetti un solo giorno di più".
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