La Sevel di Atessa punta sempre di più sul trasporto navale. Solo negli ultimi 15 giorni, infatti, dal porto di Vasto hanno preso il largo più di 2.000, assemblati negli stabilimenti della Val di Sangro.
Le navi impiegate del tipo Ro-Ro, particolarmente indicate per il trasporto degli automezzi raggiungono, mediamente, una lunghezza di 150 metri e un’altezza che, in alcuni casi, supera i 20 metri. Le rotte conducono principalmente verso lo scalo di Capodistria e, sempre con maggiore frequenza, verso il porto di Ilichevsk in Ucraina. Per la maggior parte dei casi si tratta di scali portuali di smistamento da cui, poi, i furgoni delle Sevel raggiungono i mercati di sbocco del centro Europa e dei Paesi dell’Est.
L’intensa attività di questi giorni ha confermato il livello di alta professionalità , sia delle agenzie e delle imprese di servizio portuale, sia la grande attenzione delle autorità marittime locali, confermando il valore strategico della logistica portuale regionale abruzzese, che rappresenta, sempre più, un punto di forza per il tessuto industriale dell’intera area a cavallo tra l’Abruzzo e il Molise.
L’incremento del traffico via mare ha risvolti non solo sul piano economico-finanziario, con una riduzione e razionalizzazione dei costi logistici e di trasporto, ma che si ripercuote, in maniera ancora più tangibile, in termini di bilancio ambientale. L’impiego delle navi, infatti, riduce drasticamente il numero di bisarche da impiegare e far circolare su strade e autostrade, con una riduzione di emissioni di Co2 e polveri sottili. Basti pensare che le sei navi salpate dal porto di Vasto, in questi ultimi giorni, per capacità di carico corrispondono a circa 700o autotreni.