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I Cobas sulla crisi economica: 'La paghi chi l'ha provocata'

Incontro al Centro di Aggregazione del quartiere San Paolo

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Appuntamento vastese per i Cobas ieri pomeriggio al Centro di aggregazione sotto la chiesa San Paolo per discutere delle problematiche legate ai tagli dovuti alla crisi economica e alla recente manovra approvata dal Governo. Assente il portavoce nazionale Piero Bernocchi, per impegni imprevisti dovuti agli incidenti davanti al Parlamento proprio durante le votazioni della finanziaria. “La scelta di incontrarci in questo quartiere non è stata casuale - ha dichiarato Domenico Ranieri, responsabile Cobas del Vastese - perché qui è concentrata la popolazione che più soffre disagi e ne soffrirà maggiormente a causa di questa manovra iniqua”. Sotto la lente del sindacato le misure appena votate dal Governo e i suoi continui “aggiustamenti” che mettono sotto pressione i lavoratori e le famiglie. “Questa crisi - ha spiegato Pino Giampietro dell’esecutivo nazionale - si sta rivelando sempre più devastante per i lavoratori, gli studenti, i pensionati e i precari; noi e tutto il movimento di opposizione radicale è dall’inizio della recessione che abbiamo condensato in uno slogan la nostra posizione: ‘noi la crisi non la paghiamo’. Questa situazione creata dalle banche e dalla finanza deve perlomeno essere pagata da coloro che l’hanno provocata, invece assistiamo al processo contrario: si sta scaricando sulle spalle delle fasce più deboli della popolazione. Il messaggio che si vuole lanciare - ha concluso Giampietro - è quello di cominciare a ritessere le fila di un movimento che non si fermi alla protesta, ma agisca per arrivare alle radici di questa crisi, creando una massa d’urto per la generalizzazione di un conflitto sociale che faccia effettivamente luce sulle cause della crisi e, attraverso una redistribuzione reale della ricchezza, ne indichi l’uscita”.
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