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Golden Lady, tavolo romano e le strade di un'auspicabile riconversione

Sul tavolo ministeriale la 'Vertenza Val Sinello'

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Sala Commissioni al quinto piano del Ministero dello Sviluppo Economico: è qui che ieri pomeriggio è andato in scena a Roma il tavolo nazionale sulla vertenza Golden Lady e, più in generale, sulla Val Sinello territorio produttivo in forte crisi. Rappresentanti dello stesso Ministero, delle Istituzioni locali, delle organizzazioni sindacali, proprietà ed una rappresentanza dei lavoratori (sotto il palazzo, in via Molise, una cinquantina di maestranze, con magliette e striscioni) si sono ritrovate attorno a un tavolo per fare il punto della situazione e, soprattutto, verificare possibili soluzioni utili ed incoraggianti per le prospettive dei dipendenti. In totale ne sono 382 a rischio. Da tempo è chiaro che per loro la Golden Lady diventerà presto un'esperienza passata, la speranza è che l'attività possa proseguire alle dipendenze di un'azienda disposta a subentrare nel sito gissano. Due proposte sarebbero sul tappeto più di altre (si parla di aziende del settore tessile, energia alternativa, meccanica leggera ed edilizia) ed è con moderato ottimismo che i diversi interlocutori hanno ascoltato le parole dell'incaricato della società che si occupa di valutare i progetti di riconversione industriale. Le carte, comunque, non ancora sono state scoperte e se ne riparlerà, intorno alla metà di ottobre, in un nuovo incontro allargato che verrà convocato sempre dal Ministero. Speranze, voglia di 'normalità' e di risposte concrete per il futuro proprio e delle loro famiglie erano percepibili tra i lavoratori giunti nella Capitale a bordo di un pullman organizzato dalla sigla sindacale Filctem-Cgil, con l'impegno, in particolare, del segretario provinciale Giuseppe Rucci. Donne, in maggioranza, ma anche uomini che da tanti anni hanno assicurato e in parte continuano considerando la produzione ridotta il proprio impegno per l'affermazione di un gruppo che oggi sceglie di delocalizzare all'estero le proprie lavorazioni. Parole come dignità, diritto al lavoro e salvaguardia del territorio sono riecheggiate a lungo all'ingresso del Ministero, accogliendo quanti si accingevano a riunirsi. L'attenzione, comunque, non cala e soprattutto loro, i lavoratori, continueranno a tenere accesi i riflettori su una vertenza lunga, spinosa ed ancora tutta da definire.
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