Due ore di fuoco quelle che ieri hanno caratterizzato la riunione della Commissione Assetto del territorio che doveva discutere, come unico punto all'ordine del giorno, della realizzazione del Parco della Costa teatina e della porzione di territorio da destinare all'Ente parco.
Una riunione che ha visto ribadite le posizioni iniziali. Al centrosinistra, soprattutto l'ala più a sinistra, che ha affermato la volontà di realizzare il progetto, ha ribattuto il centrodestra. "A Vasto il parco andrebbe ad incidere su una zona fortemente antropizzata, dove la pianificazione deve essere ragionata - ha affermato il consigliere del Pdl Etelwardo Sigismondi - qui non c’è nessun tipo di progetto. Non solo: rischiamo di farci espropriare dal futuro ente parco ogni potestà decisionale sull’utilizzo del territorio.
E’ ridicolo - ha concluso Sigismondi - che l’amministrazione Lapenna, apparentemente favorevole al Parco, convochi la commissione il 13 settembre, a due settimane dal termine ultimo per la determinazione del perimetro. Bisogna, invece, applicare gli strumenti statutari in grado di coinvolgere i vastesi: dalle consultazioni popolari ai referendum propositivi". Sostenuta, ancora una volta, la soluzione del referendum popolare per risolvere la questione.
E sul tema della realizzazione del Parco, interviene anche il consigliere comunale di Alleanza per Vasto, Davide D'Alessandro. "Il lavoro in Commissione “Assetto del Territorio” sul Parco della Costa Teatina, presieduta con giustezza da Domenico Molino, è stato fruttuoso anche perché si sono evidenziate diverse posizioni, sia in seno alla maggioranza che alla minoranza. Per quanto mi riguarda, ho espresso il sì convinto sul Parco, ma su zone limitate e ovviamente ben definite.
Pensare di mettere tutta la città sotto copertura, come vorrebbero alcune formazioni politiche, finirebbe per svilire l’idea stessa di un Ente Parco. Mi auguro - ha affermato D'Alessandro in una nota stampa - che il Comune di Vasto entro il 30 settembre esprima con chiarezza la propria decisione. La politica deve assumersi la responsabilità della decisione. Deve decidere chi è stato eletto dai cittadini, non il commissario. Il referendum? Io sono interessato a un solo referendum: quello sulla legge elettorale, quello che elimina il 'Porcellum'. Sul Parco c’è una legge istitutiva, c’è la gravità del tanto tempo perso, ma ciò non giustifica né richieste di proroghe né ulteriori manfrine che hanno l’unico obiettivo di far perdere altro tempo prezioso e, magari, di virare su progetti non ancora concreti.
Vasto - ha concluso il consigliere di ApV - ha una necessità ancestrale: di collegarsi, di fare rete insieme ad altre realtà, di entrare a far parte di un progetto che qualifichi un tratto essenziale della nostra regione. Mi auguro che il prossimo Consiglio comunale dia una risposta certa e il più possibile condivisa".