"E' una contestazione che non capisco": Gianni Chiodi, ai microfoni di alcuni giornalisti e all'interno di Palazzo d'Avalos - aprendo la sua relazione al primo incontro di 'FO & PA' - parla della protesta andata in scena al momento del suo arrivo nelle vicinanze della storica residenza marchesale.
Il presidente della Regione Abruzzo è visibilmente sorpreso dell'"accoglienza" e chiarisce di non comprendere bene nemmeno il 'tiro' della contestazione che gli è stata riservata. "Non ho capito se si protesta per il Centro Oli, che ormai è chiaro che non si farà o sul Parco Nazionale della Costa Teatina", dice.
Relativamente a questa situazione ecco il Chiodi-pensiero: "C'è un Parco Nazionale di cui si occupa principalmente il Ministero dell'Ambiente. Noi, come Regione, dobbiamo solo fornire un'indicazione e non abbiamo competenze specifiche. Faremo la nostra parte nel momento in cui avremo chiara la posizione di tutti i Comuni coinvolti. E aspetto atti ufficiali, non semplicemente dichiarazioni e reciproci attacchi sulla stampa. Atti ufficiali, delibere, anche da Vasto".
Tra i primi commenti relativamente a questa protesta quello di Stefano Moretti (Azzurro per la Libertà ): "Dov'erano questi giovani e gli ambientalisti quando si dovevano alzare le barricate per la situazione scandalosa di Fosso Marino e dello scarico di liquami in centro a Vasto Marina? La cosa che mi rattrista non è la contestazione al presidente della Regione Abruzzo che ci può stare tutta, ma la mancanza di obiettività e di liberà di pensiero di questi ragazzi".