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Scongiurare la soppressione dei Tribunali non provinciali, Socialisti in prima linea

Il segretario regionale Carugno ribadisce l'impegno per 'salvare' Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona

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Fare fronte comune contro l'ipotesi di soppressione dei Tribunali, tornata ultimamente di attualità dopo gli annunci su possibili tagli (che interessano anche il Palazzo di Giustizia di Vasto) del neo ministro Francesco Nitto Palma. A sollecitare l'impegno è il Partito Socialista d'Abruzzo che attraverso i consiglieri comunali di riferimento sul territorio, tra i quali Gabriele Barisano, eletto in quota Pd a Vasto, chiede alle varie amministrazioni comunali coinvolte di mobilitarsi al fine di scongiurare le soppressioni o declassificazione a sedi distaccate dei Tribunali non provinciali di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto. "Addirittura per Vasto il documento - sottolinea il segretario regionale Massimo Carugno -, che è stato fatto proprio da altre forze politiche, e nella stesura e presentazione del quale Barisano è stato uno dei promotori, è stato già approvato alla unanimità dal Consiglio comunale". I Socialisti rilanciano l’allarme lanciato da Carugno a cavallo di Ferragosto e, si legge in una nota "manifestano tutte le ragioni di contestazione al disegno governativo". In particolare fanno rilevare “che nonostante la grave crisi economica in cui versa il Paese, la riduzione della spesa pubblica si raggiunge non con l’effimera e illusoria politica dei tagli specie se irrazionale, non organizzata e non coordinata, ma con una seria e lungimirante programmazione delle risorse, eliminazione degli sprechi e razionalizzazione delle strutture esistenti; che specie nel settore della Giustizia, come per la Sanità, i servizi essenziali, soprattutto in aree geograficamente vaste e molto decentrate, devono arrivare ai cittadini e non il contrario e che i Tribunali situati nei capoluoghi di provincia, tutti fortemente geograficamente decentrati rispetto ai loro vasti territori, comporteranno - è la chiusura dell'intervento di Carugno - un evidente aumento dei costi e delle spese dovuti alle trasferte per le lunghe distanze cui saranno obbligati operatori, professionisti ed ausiliari e che si riverbereranno inevitabilmente sugli utenti”.
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