Da Claudio Zimarino e Antonino Spinnato, del ''Movimento Pulito per Vasto'', riceviamo e pubblichiamo: ''E' veramente preoccupante constatare la superficialità con cui sta procedendo il cosiddetto ''Tavolo Tecnico'' per l'istituzione del Parco della Costa Teatina, nuova creatura partorita dalla fervida fantasia dei Verdi regionali che si sostituisce a tutte le istituzioni locali e nazionali deputate dalla Legge a discutere della materia. I membri del Tavolo, nel mentre discutono insieme al Ministro dell'Ambiente della istituzione del Parco della Costa Teatina, lasciano trapelare la loro intenzione di continuare il percorso per l'istituzione della Riserva Naturale Regionale, ignorando che non si può avere per Legge un Parco Nazionale ed una riserva regionale sullo stesso territorio come anche ignorando che la Legge 93 del 2001 ha già istituito il Parco, per cui sarebbe opportuno abbandonare qualsiasi ipotesi di Riserva Naturale Regionale, per evitare che possa cadere sotto i ricorsi dei portatori di interessi contrastanti. Ci stupisce anche la dichiarazione del Ministro dell'Ambiente che, anziché procedere a delimitare il Parco, come la sopraccitata Legge gli impone, passa la palla alla Regione, chiedendo una lettera che ''avvii le procedure per istituire il Parco'', ignorando che è compito del Ministro avviare le procedure stesse. Una cosa è certa, la confusione regna ormai sovrana sul tema della Costa Teatina, come anche sembra ormai certo che non c'è alcuna volontà politica seria di mettere sotto tutela quel magnifico paesaggio; non vi sono in realtà problemi tecnici o economici che si frappongono all'obiettivo della tutela,, è sufficiente applicare Leggi che già esistono. In questi ultimi dieci anni (da quanto la Legge Appennino Parco d'Europa prevedeva un progetto speciale territoriale per la Costa Teatina) nessun provvedimento concreto è stato preso per tutelare la Costa, il protocollo d'intesa con le Ferrovie, di cui tanto si ciarla, non è stato mai firmato né è stato portato avanti alcun negoziato, non vi è stato alcun accordo politico a livello provinciale o regionale, non è stato emanato alcun provvedimento amministrativo. La lobby dei costruttori/albergatori si sta ormai avviando a vincere la silenziosa partita per distruggere l'ultimo lembo dell'antico paesaggio costiero rimasto in Abruzzo?''