Continua a essere al centro dell’attenzione la questione occupazionale preso l’area della Valsinello a Gissi. A intervenire, questa volta, è il capogruppo del Pd in consiglio provinciale, Camillo D’Amico. “Il prefissato incontro del 4 Agosto scorso del tavolo di crisi della Valsinello a Gissi sarà saltato per evidenti novità che il presidente Enrico Di Giuseppantonio avrà nel frattempo appreso e che, per prudenza, tiene riservate ma va evidenziato che, nello stesso giorno, era programmata, presso la presidenza del consiglio dei ministri a Roma, la solenne firma dell’ennesimo protocollo d’intesa con le ferrovie dello stato per l’uso delle aree dismesse nell’ambito della più ampia valorizzazione della la costa teatina e/o trabocchi”.
Le parole di Di Giuseppantonio arrivano prima della riunione che si terrà a Roma presso il Ministero dello Sviluppo Economico il 13 settembre prossimo. Un incontro durante il quale si avanzerà la richiesta di riconoscimento di “area di crisi” della Valsinello a Gissi. Un’area dove si trova lo stabilimento della Golden Lady che attualmente ha circa 400 lavoratori in cassa integrazione straordinaria a prevalente occupazione femminile.
"L’appeal verso l’opinione pubblica della valorizzazione della costa teatina è decisamente più elevata della salvaguardia dei livelli occupazionali della Valsinello ma è importantissimo non perdere occasioni e tempo per preparare un credibile carnet di offerte e proposte per rendere allentante a nuovi investitori, o sollecitarne la permanenza a quelli che ci sono, laddove l’area verrà di dichiarata di crisi – così continua D’Amico che conclude – Non un solo giorno possiamo ancora perdere per trovare un minimo comun denominatore che porti tutti a dare contenuti concreti da porre sul tavolo romano ove, a mio sommesso avviso, dobbiamo porci con grande apertura mentale e culturale che possa prefigurare soluzioni al momento inimmaginabili come la possibilità di entrata in gioco di capitali ed investitori stranieri.
Mi auguro che, il presidente Di Giuseppanatonio, riconvochi al più presto il tavolo e cominci anche a dare risposte dirette sulle proposte e quesiti a lui posti su cosa la provincia metta di proprio. I lavoratori ed i cittadini sono stanchi di aspettare e di sentire solo fiumi di parole. Vogliono ed esigono fatti concreti."