"I conti della sanità abruzzese tornano in equilibrio: sul nostro sangue!". Inizia così un documento trasmesso dall'associazione 'Vastoviva', componente locale del Partito Democratico.
"Un risultato definito addirittura 'epocale' per il commissario Chiodi - si legge ancora -, un risultato a cui il Vastese ha contribuito molto: persi circa 80 posti letto tra Vasto e ex Ospedale di Gissi; Emodinamica: chi l’ha vista?; nessuna traccia della postazione di 118 per San Salvo; perso il medico della postazione 118 di Castiglione Messer Marino; persi i posti letto di Neonatologia previsti dal Piano Sanitario Regionale 2008-2010; tagliati i fondi per il PUA (Punto Unico di Accesso) ai Distretti; nessun investimento sulla medicina territoriale a fronte della 'riconversione' del Presidio Ospedaliero di Gissi; annunciato il taglio dei posti letto della Gastroenterologia a Vasto; previsto il declassamento di 10 Unità Operative Complesse: tagliati i primariati; non completati i lavori di ristrutturazione della Cardiologia; tutto fermo per la RSA di Vasto".
Un accenno al progetto del nuovo ospedale: "Speriamo che anche i finanziamenti non siano finiti 'nell’equilibrio dei conti'. Sarebbe stato un risultato epocale un risanamento dei conti che garantisse degli adeguati livelli di assistenza - viene ancora sottolineato nel documento di 'Vastoviva' -: si è tagliato sulla emergenza, si è tagliato sugli ospedali, nulla si è fatto per la medicina territoriale e il risultato è sotto gli occhi di tutti: una sanità pubblica progressivamente soffocata da assenza di risorse che è il terreno su cui crescono sanità privata e mobilità passiva. L’ospedale di Vasto, pensato dalla politica sanitaria del centrosinistra come ospedale di confine, attrattivo, efficiente, moderno, si avvia dopo solo due anni ad essere un ospedale di passaggio, nonostante l’impegno e la professionalità dei suoi operatori. Sarebbe interessante ora sapere con certezza quanto dei fondi sbloccati grazie 'al sorprendente risultato del commissario' verrà impiegato nel Vastese. La politica non può restare fuori dalla sanità come vorrebbe Chiodi: è la politica che attua le scelte per la costruzione di un modello moderno e sostenibile di sanità ".