"Occorre riconoscere che sul primo Consiglio comunale gravano, quanto meno, enormi perplessità . Di fronte alle perplessità (che per alcuni sono pesanti irregolarità , per altri quisquilie) c’è bisogno di una presa d’atto, per il bene della città e per il prosieguo corretto dei lavori, di una comunicazione in cui le parti, maggioranza e minoranza, riconoscano che soltanto insieme è possibile uscirne".
Davide D'Alessandro, consigliere comunale di Alleanza per Vasto, auspica una 'soluzione politica' della contrapposizione, in atto tra maggioranza e larga parte della minoranza nell'assise civica, anche ieri emersa con l'uscita dall'aula di numerosi esponenti del centrodestra ad eccezione di Desiati e Bischia di Progetto per Vasto. Sulla stessa linea, tra gli altri, si erano posti Domenico Molino (Partito Democratico) e Manuele Marcovecchio (Popolo della Libertà ).
"E' stupido chi è felice di ricorrere al Tar, è altrettanto stupido chi lo sfida a farlo - dice ancora -. Le conseguenze per il futuro della città potrebbero essere devastanti. C’è un bilancio da discutere, c’è una crisi generalizzata che investe tutte le amministrazioni. C’è bisogno di buon senso e di responsabilità . Nessuno deve umiliare nessuno, nessuno deve ribaltare nessuno. Lapenna è stato eletto sindaco di Vasto e tale deve restare, avendo il diritto-dovere di amministrare. Ma se ci sono perplessità sulle procedure seguite (e le perplessità , diciamolo con onestà , figurano nella maggioranza e nella minoranza), ci sono anche le azioni per superarle. Chi ha a cuore le sorti di Vasto, e della politica, continua a sperare".
"Per le soluzioni politiche - aggiunge -, occorrono i sarti, che conoscono la pratica del cucire e ricucire, che posseggono grandi quantità di filo e mai si stancano di utilizzarlo. Non si adattano, alle soluzioni politiche, i presunti detentori della verità , coloro che esibiscono il muscolo, pur sapendo che occorre ben poco a renderlo flaccido".