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Servizio di salvamento sulle spiagge libere: 'Impossibile da garantire, non ci sono soldi'

Lapenna: 'L'ordinanza balneare notificata il 23 giugno'. Critico D'Alessandro. Spinnato: 'Utilizziamo i volontari'

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Servizio di salvamento sulle spiagge libere impossibile da garantire, per mancanza di soldi. Servirebbero, dice il sindaco Luciano Lapenna, almeno 400.000 euro per riuscire a coprire gli oltre 12 chilometri di costa vastese fruibili per la libera balneazione. Il primo cittadino, in conferenza stampa assieme all'assessore Vincenzo Sputore ed al consigliere comunale Luigi Marcello, fa il punto della situazione a qualche giorno di distanza dal triste caso dell'annegamento a Vasto Marina e dalle successive polemiche scaturite da una serie di iniziali dichiarazioni del comandante dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Punta Penna, soltanto qualche ora dopo rettificate. Intanto Lapenna sottolinea come l'ordinanza balneare che prevede l'obbligatorietà del servizio di salvamento in tutte le spiagge, occupate da concessioni balneari o libere, a meno di una motivata 'giustificazione' per la mancanza, sia stata recepita "in modo irrituale dal nostro Comune". "Ci è stata notificata il 23 giugno", dichiara Fabio Salvatorelli della segreteria del sindaco. Fa riferimento il sindaco, poi, alla contestazione e sanzione della Guardia Costiera prima comunicata agli organi di informazione e "soltanto oggi notificataci". Un provvedimento è stato emanato dal sindaco per sottolineare l'impossibilità di garantire il servizio di salvamento lungo tutta la spiaggia libera con sistemazione di cartelli indicatori della relativa carenza. Lapenna si è detto dispiaciuto delle dichiarazioni di Di Fonzo che hanno costituito l'occasione di addossargli determinate responsabilità, proprio per la mancanza del servizio, nel caso dell'annegamento dell'avvocato pugliese Antonio Lancianese. E cita titoli di telegiornali regionali e lanci di agenzia e siti internet che per diverse ore, prima delle precisazioni dello stesso comandante, hanno rappresentato un motivo lesivo dell'onorabilità del sindaco e dell'immagine della città. Preannunciato ricorso avverso la sanzione al Comune proprio per la trasmissione in ritardo dell'ordinanza balneare 2011 che prevede le misure "maggiormente stringenti rispetto all'anno scorso e che non siamo in grado, per motivi economici, di adempiere". Critico Davide D'Alessandro, consigliere comunale di Alleanza per Vasto secondo il quale le giustificazioni del sindaco sono inaccettabili "se consideriamo i tanti soldi che questa amministrazione, almeno nei primi cinque anni, ha sperperato per mille rivoli. In realtà, i soldi ci sono eccome, ma ci sono per le cose che premono alla sinistra, per oliare una macchina che fa acqua da tutte le parti. Mai, come negli ultimi cinque anni, i vastesi sono stati tartassati. Il sindaco piange miseria, ma quando deve trovare i soldi per manifestazioni e progetti a lui cari, li trova". Suggerisce il coinvolgimento di volontari per il controllo dei tratti di spiaggia libera maggiormente frequentati Antonino Spinnato (Costituente Ecologista): "Il fatto che il Comune non abbia i fondi necessari per far rispettare l’ordinanza del Circomare non lo esime dal ricercarli. E anche ammettendo che pur raschiando il fondo del barile i soldi non dovessero saltar fuori, una chiacchierata con le associazioni di volontariato la farei. Visto che parliamo di sicurezza. Cercherei di coinvolgere associazioni come le Giacche Verdi per esempio. Considerato che già fanno azione di sorveglianza sulla pista ciclabile a Vasto Marina, mi chiedo: perché non potrebbero fare sorveglianza sui litorali quando le condizioni meteo sono particolarmente negative?"
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