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Morti 'silenziose' da uranio: denuncia di un giovane vastese per la morte del papà militare

Le dichiarazioni rilasciate al blog 'sul presunto killer'

a cura della redazione
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C'è anche un militare di origine campane trasferitosi negli anni scorsi a Vasto con la sua famiglia nell'elenco delle sospetti vittime da avvelenamento da uranio proprio in ambito militare. A denunciare il fatto il figlio dell’uomo che ha operato per anni nell'Esercito, in missione anche in Bosnia, scomparso nel mese di aprile a causa di un tumore ai polmoni. “Mio padre – racconta F.Z. al sito internet www.vittimeuranio.com - è stato in Bosnia nel ‘97 e si è ammalato nel gennaio 2010. Dopo un anno e mezzo di chemioterapia e vari ricoveri in ospedale per complicazioni, il tumore lo ha distrutto. Era un marconista e mi raccontava che il suo lavoro consisteva nel fare scorte radio e scorte armate nei giacimenti di munizioni. Precisamente non so cosa succedeva lì, e nemmeno i soldati erano al corrente del materiale che trovavano e poi facevano esplodere. So solo che mio padre, a 58 anni, è morto”.
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