Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Cesare Puccioni operativo alla presidenza nazionale di Federchimica

L'industriale, da mezzo secolo in attività a Vasto, chiede sostegno al ministro Romani

a cura della redazione
Condividi su:
Cesare Puccioni è stato eletto oggi, in occasione dell’assemblea generale, nuovo presidente di Federchimica, l'associazione nazionale delle imprese del settore. Puccioni, 66 anni, presidente dell'omonima impresa di Vasto che produce fertilizzanti dal 1888, succede a Giorgio Squinzi, in carica da 12 anni. Cesare Puccioni è stato eletto per il triennio 2011-2014. «Il 2011, proclamato dall’Onu Anno Internazionale della Chimica – ha dichiarato Puccioni – deve essere per noi un momento di riscatto: la Chimica che si presenta per quello che veramente è, Scienza e Industria per il futuro e per la qualità della vita. Per l’Italia la Chimica è un laboratorio di cosa si può fare di meglio e di più: nella Chimica sono più di 800 le imprese che fanno innovazione con attività di ricerca e siamo secondi solo alla Germania. La Chimica, dal canto suo, offre sempre nuove sfide di collaborazione tra Impresa, Istituzioni e Ricerca pubblica: oggi quella che più si impone è la Chimica Sostenibile, ad esempio quella da Fonti Rinnovabili, sulla quale il sistema industriale italiano si sta impegnando con progetti di rilevanza mondiale». Dopo aver chiuso il 2010 con una crescita significativa (+8% in volume) che ha portato il valore della produzione a 52,6 miliardi di euro, l’industria chimica in Italia sta affrontando un 2011 meno dinamico e caratterizzato da forti tensioni sui costi delle materie prime, con prezzi che quasi sempre hanno già superato i picchi del 2008. Lo sviluppo è sostenuto in Italia soprattutto dalla domanda estera, mentre – nella media dei settori – la domanda interna è stagnante ormai da molti mesi, dopo il recupero dovuto alla normalizzazione delle scorte. La performance dell’export appare positiva con un +18.4% in valore e +9.5% in volume rispetto al 2010. Un dato confortante in termini assoluti e soprattutto se confrontata con il risultato medio degli altri settori italiani, rispetto ai quali la Chimica si dimostra in grado di esportare tecnologia. Al ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani, intervenuto all’Assemblea, Puccioni ha chiesto «che ci aiuti a perseguire lo snellimento amministrativo, un potentissimo strumento di politica industriale, forse l’unico effettivamente praticabile in un’epoca di scarsità di risorse pubbliche: perché è a costo zero per lo Stato, le Regioni e gli Enti locali, e perché produce effetti enormi sulla competitività delle imprese». Puccioni si è poi rivolto ad Antonio Tajani, vice Presidente della Commissione Europea presente tra i relatori: «L’Unione europea ha deciso di perseguire lo Sviluppo Sostenibile nei suoi modelli di produzione e di consumo e la Strategia Europa 2020 mira a questo obiettivo. Chiediamo che si tenga debito conto del valore imprescindibile dell’industria manifatturiera in ogni nuova misura europea, e che con questo principio sia definita l’allocazione delle risorse finanziarie per la Ricerca e Innovazione nei prossimi anni». Puccioni ha rivolto un sentito ringraziamento a Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, lodando il suo «intelligente e grande impegno» alla guida del sistema confindustriale, e associandosi pienamente «all’allarme che ha lanciato recentemente circa la recrudescenza di uno spirito anti-industriale. Rimettiamo la Chimica al centro di nuove strategie di politica industriale, perché, più di ogni altro settore - ha concluso - è un formidabile snodo di rapporti tra le generazioni, dove la tradizione della Scienza s’incontra con l’innovazione dei giovani ricercatori. Per questi motivi ci deve essere un 'ponte' tra il 2011, l’Anno della Chimica, e il 2015, l’anno dell’Expo. Finora in Italia si è dato molto spazio ai temi della tradizione per promuovere i prodotti dell’agricoltura e dell’industria italiana. E’ tempo di parlare di food security (contro denutrizione e malnutrizione) e food safety (sicurezza del cibo per la salute umana), e in questi campi la Chimica ha tantissimo da dire per una vera cultura dell’alimentazione sostenibile».
Condividi su:

Seguici su Facebook