Una staffetta in bicicletta per portare le firme raccolte in difesa della costa teatina, quella ricompresa nelle aree dismesse del vecchio tracciato ferroviario, direttamente nelle mani del ministro dell'Ambiente Pecoraro Scanio. Entrano nel vivo le manifestazioni organizzate dal Coordinamento per la tutela della costa teatina. Questa mattina, in piazza Barbacani, davanti al municipio, una delegazione del coordinamento, in sella alle proprie bici, ha consegnato una lettera al sindaco di Vasto Luciano Lapenna nella quale si mettono in evidenza i timori di una possibile speculazione in uno dei punti di maggiore interesse dal punto di vista ambientale e turistico. A proposito di questa aree si fa riferimento, nella lettera, a ''risorse (naturali, paesaggistiche, culturali) che sono resistite alla cattiva pianificazione, o meglio alla non pianificazione. Tutte risorse che sono continuamente attaccate e messe in pericolo dall'avidità e dall'ingordigia dell'uomo. Pensiamo a progetti assurdi come la strada costiera che dovrebbe andare da Postilli al Riccio, ai previsti porti turistici di Francavilla, alla foce dell'Alento, e di Vasto in un area a forte valenza naturalistica, tale da essere inserita nei siti di Natura 2000, oltre alle continue colate di cemento dell'edilizia turistica degli hotels, dei villaggi turistici, delle seconde e terze case balneari che consumano e mangiano terreno e bellezza, danneggiando anche le risorse dal quale pensano di trarre ricchezza. E' possibile e doveroso cambiare rotta - si legge ancora - e cercare di sfruttare ciò che di buono si è conservato per avviarsi su un cammino di sviluppo sociale e culturale integrato e sincrono con quello economico. Le tipicità vanno esaltate, sviluppate, fatte conoscere: valorizzate. Per questo riteniamo che il futuro della nostra costa sia legato ad un modello diverso di sviluppo, per questo riteniamo che il futuro della nostra costa debba essere un'area protetta, un laboratorio dove sperimentare e applicare i paradigmi della gestione integrata e sostenibile della zona costiera. Lavoriamo perché questo accada e chiediamo un impegno forte e concreto nel sostenere questa battaglia. Cambiare si deve''.