C'è fermento nel centrodestra: la 'mazzata' delle recenti elezioni a livello nazionale sta mettendo in moto un percorso di riflessione e di apertura anche a strumenti di partecipazione quali le primarie (tra i primi impegni del neo coordinatore del partito Alfano) e a livello locale ha prodotto una mobilitazione che ha coinvolto, in prima battuta, buona parte della 'base', tra elettori e simpatizzanti, ma anche tra i rappresentanti politici di riferimento.
All'Hotel Sabrina, ieri, è andata in scena 'Centrodestra, il giorno dopo', l'iniziativa proposta dal consigliere comunale del Pdl Guido Giangiacomo, tra i primi, sin dall'indomani dell'esito del ballottaggio, a chiedere un'analisi immediata ed un confronto con la 'base' dopo la sconfitta al ballottaggio. Assieme a Giangiacomo, tra gli altri, il candidato sindaco battuto da Luciano Lapenna, Mario Della Porta, il consigliere comunale e provinciale Etelwardo Sigismondi, ed ancora Nicola Del Prete, Massimo Desiati, il commissario cittadino del Pdl Dario Ciancaglini (in veste di ascoltatore, precisa, sottolineando il carattere non ufficiale della riunione per il partito), Davide D'Alessandro, l'ex consigliere regionale Eugenio Spadano, l'ex sindaco Filippo Pietrocola, gli ex consiglieri comunali Francesco Piccolotti e Riccardo Alinovi e diversi cittadini.
"Abbiamo fallito - dice senza mezzi termini Giangiamo nell'introduzione - e quella che doveva essere una vittoria è stata una vera sconfitta". Nel mirino le scelte che non hanno consentito un'aggregazione delle forze del centrodestra al primo turno, spianando la vittoria del centrosinistra e, in particolare, il ruolo in merito dei consiglieri regionali Giuseppe Tagliente e Antonio Prospero, tutte e due assenti ieri, per l'indicazione del candidato sindaco Della Porta. Pietrocola, in particolare, che si presenta come un "elettore di Vasto", va all'attacco di Tagliente che ha voluto imporre il candidato senza la giusta considerazione delle indicazioni e delle volontà del direttivo del partito.
Per Davide D'Alessandro, consigliere comunale del Nuovo Polo per Vasto e coordinatore cittadino di Alleanza per Vasto "tra le forze che si sono opposte all’attuale Amministrazione, è possibile dare vita a un nuovo progetto politico. La nostra città può diventare laboratorio per la creazione di una nuova 'casa dei moderati'". Ma va messo al bando, per D'Alessandro che si rivolge alla platea, "il risentimento o, peggio, l’odio che ancora permane, a distanza di anni, tra molti di voi. Prospero e Tagliente non si eliminano con gli ordigni, non si superano facendo i soldatini, ma dimostrando di saperli sostituire. La leadership si conquista lottando, affermando le proprie idee, se si hanno idee. Desiati ha firmato un accordo, ma non ha remato, se non in direzione ostinata e contraria. Oggi parla di 'sconfitte vincenti', ma le sconfitte vincenti sono come le cilecche gaudenti: non esistono. Dite che Della Porta è stato imposto. Be’, esiste la disobbedienza. Se Giangiacomo e Sigismondi leggessero Della Loggia, saprebbero che occorre disobbedire. Avrebbero potuto opporsi a ciò che dicono essere stato imposto, così come potrebbero, in attesa di un partito che auspicano diverso e per esercitare pressione sui vertici, restare indipendenti e non iscriversi in Consiglio al gruppo Pdl. Noi di ApV siamo favorevoli a unire le forze, a dare vita a un progetto politico serio, aperto e condiviso, che dia la possibilità alla maggioranza dei vastesi, non contenta dell’Amministrazione Lapenna, di abitare nella nuova casa e, all’uopo, di votarla".
Per Giacinto Zappacosta, dello staff di Massimo Desiati nell'ultima campagna elettorale, si tratta di un "segnale forte. Espressione - dice - di voglia di partecipare, di condividere le scelte, di impegnarsi per la comunità . Il popolo del centrodestra vastese vuole esserci e vuole contare. Presente, e bisogna dargliene atto, Mario Della Porta, che, da sconfitto, ha preso la parola. Assieme all’ex magistrato affollavano la sala cento persone: è l’inizio di una fase nuova, al tempo stesso è la fine di una certa politica".
A giudizio di Stefano Moretti, candidato con Futuro e Libertà alle recenti comunali, giudizi tardivi e responsabilità anche da parte di chi oggi polemizza per le divisioni e la sconfitta del centrodestra. "Adesso è facile alzarsi e dire che tutto non funziona perché Tagliente e
Prospero rappresentano il passato del centrodestra. Non era facile farlo quando io sostenevo a gran voce che certe operazioni e certi provvedimenti avrebbero portato al collasso il centrodestra vastese. Allora il sistema Tagliente-Prospero faceva comodo. Ed il sottoscritto potrebbe teoricamente, dietro un riconoscimento delle responsabilità politiche, anche riabilitare la figura politica di Tagliente e Prospero. Per questo la vera ed unica alternativa possibile per un nuovo centrodestra è quella di ritrovare l’unità attraverso il cambiamento di alcune figure che certamente non possono essere scelte tra coloro che oggi starnazzano senza rendersi conto delle loro enormi responsabilità . Sparare a zero contro il passato non serve a niente perchè tanto non si può cambiare".