Che quelle strutture 'galleggianti' sull'acqua potessero essere una vera e propria attrazione per il turismo lo si era subodorato già da tempo. Adesso, però, dopo i risultati conseguiti a seguito di uno studio portato avanti dal Patto territoriale Sangro-Aventino insieme alla Camera di Commercio di Chieti, è davvero ufficiale: la Costa dei Trabocchi può e deve essere una delle attrattive principali nell'ambito di un risollevamento complessivo del turismo nella Provincia di Chieti.
Ad esserne convinto è anche il presidente Enrico Di Giuseppantonio. "Per questo nell'aprile scorso - ricorda Enrico Di Giuseppantonio, presidente della Provincia - abbiamo istituito un gruppo di lavoro per analizzare pregi e difetti del comprensorio che insiste sulla costa dei trabocchi. Ci eravamo dati un anno di tempo e adesso si iniziano a vedere i primi frutti. Il turismo - conclude Di Giuseppantonio - può essere una grande alternativa, ad esempio, all'automotive che muove l'economia dell'intera provincia e di gran parte della regione".
"Bisogna utilizzare di più le zone interne - spiega Raffaele Trivilino, coordinatore del Patto Sangro Aventino - e la fascia costiera con la costruzione di una gamma di prodotti turistici". Entro l'anno verranno realizzati nuovi servizi integrati per il tempo libero e attività di razionalizzazione delle modalità di accesso al comprensorio della costa teatina.
I soldi, in attesa dei fondi regionali Fas, ci sono grazie ai contributi di 100mila euro già stanziati dai Comuni della costa teatina e dalla Provincia. La via verde. La pista ciclopedonale sul litorale dovrà aumentare l'appeal turistico della costa dei trabocchi. "E' stato attivato un tavolo romano - conclude Di Giuseppantonio - e contiamo di ricevere fondi dal Piano per il Sud".