La Polizia Stradale di Lanciano, Chieti e Vasto Sud ha arrestato un commando di malviventi, in flagranza di reato, specializzato in colpi dalle casse dei caselli autostradali. La banda, fermata mentre stava per compiere un nuovo 'raid', al casello di Val di Sangro dell'A14, sarebbe la stessa che ha messo a segno il colpo da 18mila euro circa la notte tra il Lunedì di Pasqua e il martedì ai caselli di Termoli e Poggio Imperiale. Negli ultimi mesi il tratto tra Puglia e Abruzzo dell'A14 è stato interessato da parecchi colpi effettuati con lo stesso sistema: una coincidenza che ha portato gli agenti di Polizia a studiare un piano ad hoc per cogliere sul fatto gli autori, qualche giorno fa nuovamente in azione ai caselli di Pescara e Ortona. Stanotte il gruppo si preparava a mettere a segno l’ennesimo colpo, in Val di Sangro, ma gli agenti, nascosti nel gabbiotto del casellante, sono entrati in azione non appena hanno sentito rumori di effrazione vicino la cassa, beccando in flagranza tre banditi, tutti e tre pugliesi, residenti a Cerignola. In carcere sono finiti: Matteo Dimichino, 45 anni, Matteo Avello, 41, e Nicola Testino, 49. Un arresto con brivido, il loro, visto che durante l’intervento dei poliziotti stradali Testino è stato ferito ad un piede a seguito dell’esplosione di cinque colpi di pistola da parte di un agente che ha sparato per legittima difesa mentre l’uomo cercava di colpirlo con un piccone. L’operazione è scattata intorno all’1 al casello della Val di Sangro. I tre erano veri professionisti e, secondo gli inquirenti, conoscevano perfino i movimenti delle forze dell'ordine attraverso scanner sintonizzati sulle radio delle pattuglie. In dotazione al gruppo, oltre a un piccone, una grossa mazzuola da muratore, un piede di porco ed un manufatto artigianale, un pistone idrualico saldato ad uno scalpello, utilizzato per scassinare le casse, oltre a due scanner Motorola sintonizzati sulle frequenze della Polizia autostradale.